Fonte:LiberoQuotidiano 05 settembre 2021

L’estate sta finendo ma Roberto Speranza non se ne va. Il ministro della Salute, mister chiusure, l’esponente di Leu che sembra guardare con nostalgia al lockdown, torna subito a parlare di chiusure. Interpellato dal Corriere della Sera, parla del fatto che presiederà il G20 dei ministri della Salute: “Io cerco sempre di restare umile, ma è un appuntamento davvero importante. Puntiamo a firmare il “Patto di Roma” per vaccinare gli abitanti del mondo intero”, premette.

Dunque, quando gli chiedono di suggerire un titolo per l’evento, risponde: “I paesi più ricchi e forti si fanno carico di costruire una campagna di vaccinazione estesa a tutte le nazioni. Nessuno si salva da solo e il vaccino è l’arma che abbiamo”. E fin qui, tutto bene. Dunque, quando gli chiedono quando usciremo dalla pandemia da coronavirus, replica: “Fauci ha detto nel 2023… Dipenderà dalla nostra capacità di vaccinare tutto il mondo”.

E quando gli fanno che ora il quadro epidemiologico sembra stabile, Speranza spiega di dare per scontato che con la riaperture delle scuole ripartiranno i contagi, e ribadisce: “E  il vaccino è lo strumento per evitare nuove misure restrittive“. Arieccolo, insomma, già a parlare di misure restrittive, di nuove chiusure, di lockdown, limitazioni. Un tarlo. Come si decideranno? “Il governo terrà conto del quadro epidemiologico e delle ospedalizzazioni, con particolare attenzione alle terapie intensive e al numero dei decessi, la cosa più drammatica. Questi dati si incroceranno con la percentuale di vaccinati”, rimarca Speranza.

Dunque, si fa ancor più minaccioso: “Il virus esiste ancora, è forte e circola. O rafforziamo ancora la campagna vaccinale, o siamo costretti a immaginare che a un certo punto bisognerà usare le misure del passato“. Parla di lockdown? “Sto dicendo che i vaccini salvano la vita delle persone. In pandemia la coperta rischia di essere corta, o la tiriamo con forza dalla parte dei vaccini o dovremo immaginare nuove chiusure”, evade la risposta Speranza. Ma la traduzione è semplice: sì, Speranza sta già parlando di nuovi lockdown. La politica del terrore.

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