Fonte:IlTempo 29 marzo 2022

Segnali foschi dallo scenario internazionale mentre proseguono i negoziati per la guerra in Ucraina. Il presidente americano Joe Biden colleziona strappi diplomatici e parole che infiammano le trattative già in salita, mentre l’omologo francese Emmanuel Macron sembra giocare una partita in cui prevale l’attenzione per gli interessai nazionali. Per loro, e per il ruolo dell’Europa, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha parole durissime.

“È nelle grandi sfide della storia che si valutano il leader, quelli che possono fare la differenza tra il successo la catastrofe – dice Meloni – Un fatto che sta emergendo con la guerra in Ucraina è la realtà desolante delle leadership di sinistra in Occidente. Biden, che è stato osannato dai grandi media in chiave anti Trump, si sta dimostrando del tutto inadeguato come inadeguato ci sta dimostrando Emmanuel Macron, altro idolo della sinistra incapace di qualsiasi visione più ampia dei suoi interessi politici del piccolo tornaconto francese”, attacca la presidente di FdI.

“Inutili e inesistenti come sempre i vertici dell’Unione Europea che sono sempre presentissimi quando si tratta di imporre regole assurde ai cittadini ma di colpo diventano evanescenti quando c’è da affrontare le grandi sfide del nostro tempo”, attacca la Meloni che sintetizza: “Il frastuono della guerra ha fatto crollare la narrazione progressista ed è anche per colpa di questa debolezza della sinistra che siamo nella situazione in cui siamo, perché la sinistra è incapace di leggere realtà presa come è dai suoi deliri ideologici” è il duro affondo. “Per questo io sono ancora più convinta oggi che in Occidente negli Stati Uniti in Europa in Italia serve una svolta conservatrice perché serve tornare ad affrontare la realtà”, conclude la leader di FdI” in un video pubblicato su Facebook.

Intanto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi pomeriggio una nuova conversazione telefonica con Biden, Macron, il Cancelliere tedescoOlaf Scholz, e il Primo Ministro del Regno Unito, Boris Johnson. I leader hanno confermato l’importanza di uno “stretto coordinamento sull’aiuto alla popolazione e alle Istituzioni ucraine, con particolare attenzione al funzionamento dei corridoi umanitari e all’assistenza ai crescenti flussi di rifugiati. Hanno inoltre condiviso la necessità di sostenere i negoziati in corso, assicurando al più presto il cessate il fuoco. Al centro del confronto anche la diversificazione degli approvvigionamenti energetici”. Ma la risposta dell’Europa e dei leader occidentali per la Meloni è del tutto inadeguata.

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