Fonte:IlGiornale 6 Luglio 2021 di Federico Garau

Il Vaticano non averebbe più affrontato il problema perché già tranquillizzato sul fatto che il decreto di legge non ha possibilità di essere approvato.

Nel marasma che si è venuto a creare intorno alla discussione sul decreto di legge Zan manca da qualche tempo un’esplicita posizione da parte del Vaticano.

Un silenzio che, secondo Marco Antonellis, è troppo assordante, specie se si fa riferimento alla lettera contente la oramai celebre Nota Verbale, tramite la quale lo Stato Pontificio richiedeva esplicitamente al nostro Paese una diversa ‘modulazione’ del testo della legge da far approvare in Parlamento. Pare quasi di poter leggere una certa sicurezza su quello che potrà essere il destino del ddl, almeno secondo il parere del giornalista di Tpi. E questo nonostante la forte presa di posizione di Enrico Letta e del suo Pd, partito alla disperata ricerca di nuovi consensi dopo la grave emorragia dell’ultimo anno, che dichiaratamente spingono con convinzione verso un’approvazione del ddl Zan senza alcuna modifica rispetto al testo originale.


“Era nota interna. Il Vaticano non chiede di bloccare il ddl Zan”

Due posizioni, quella dem e quella del Vaticano, che paioni distanti anni luce e di certo inconciliabili, anche se potrebbe non essere così: “Molto spesso gli estremi si toccano e stavolta sono pure tacitamente alleati”, avrebbe rivelato una fonte molto vicina al dossier in questione. Andando oltre gli aspetti più superficiali della vicenda, la posizione intransigente del Partito democratico sembra non avere alcuna esplicita giustificazione: “Sono almeno tre mesi che tutti sanno che sul ddl Zan non c’è una maggioranza”, ha rivelato ad Antonellis un senatore dem, che ha anticipato l’esistenza di decine di franchi tiratori pronti ad affossare in senato il decreto di legge.

Nell’ottica di un ragionamento del genere, pertanto, a cosa può condurre l’intransigenza sbandierata ai quattro venti da Enrico Letta e dal capogruppo dem in Commissione giustizia Franco Mirabelli? Il senatore del Pd non ha dubbi a riguardo: “Glielo dico io. Porta il provvedimento a schiantarsi”. Ecco, pertanto, spiegato il silenzio del Vaticano dopo la lettera tanto contestata: questo sarebbe motivato dalla quasi assoluta certezza di un fallimento del provvedimento. “I cardinali si disinteressano completamente della mediazione di Italia Viva perché dal Nazareno gli è stato assicurato che del ddl Zan non si sentirà più parlare”, dichiara invece un parlamentare molto vicino allo stesso Matteo Renzi.

Quindi, nonostante sappia che il ddl Zan è destinato a fallire, Letta continua a dichiararsi convinto di voler andare fino in fondo e senza modifiche. Una posizione che porterebbe al doppio successo: il primo quello di non pestare i piedi al Vaticano, il secondo quello di scaricare eventuali colpe del fallimento del ddl Zan sui due Mattei che l’ex premier odia di più, ovvero Salvini e Renzi. Due piccioni con una fava.

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