Fonte:Ilgiornale 22 Gennaio 2021 di Martina Piumatti

La reazione è tra il sorpreso e l’infastidito. Secondo fonti informate, a Bruxelles non avrebbero gradito la sparata del commissario Domenico Arcuri contro Pfizer, colpevole di ripetuti ritardi nella fornitura dei lotti pattuiti di vaccini. “Non sta a noi commentare le azioni legali ma certo non ci si aspetta che gli Stati o le istituzioni europee denuncino le case farmaceutiche”. Così, l’Ue liquida la decisione dell’Italia di intentare una causa legale contro la multinazionale farmaceutica.

La Commissione europea sembrerebbe essersi bevuta la spiegazione dell’ad di Pfizer-BionTech che attribuisce i pesanti ritardi nelle consegne alla necessità di di aumentare la produzione nello stabilimento europeo di Puurs, in Belgio. Una scusa che non convince gli europarlamentari, che premono per rendere pubblici i contratti siano. E la Commissione Europea, finora prona alle esigenze di segretezza avanzate da Big Pharma, sentendosi accerchiata prova a giustificarsi. “Venerdì scorso – prova a a mediare Ursula von der Leyen – stiamo stati tutti sorpresi dall’annuncio del ritardo nelle consegne e ho chiamato subito l’amministratore delegato di Pfizer per chiarire che è essenziale per molti Paesi ricevere le dosi per una questione medica, dato che hanno già inoculato la prima dose e ora devono fare i richiami. Pacta sunt servanda, abbiamo dei contratti e abbiamo bisogno di questi vaccini adesso”.

E si celerebbe proprio nei contratti la carta vincente dell’Italia per inchiodare Pfizer. Infatti, nonostante gli accordi tra Bruxelles e le aziende fornitrici dei vaccini anti Covid siano top secret o omissati nelle parti chiave, “ogni Stato membro ha una copia del contratto”. I governi nazionali, sottolineano fonti europee sentite da HuffPost, sarebbero dunque a conoscenza dei contenuti. Cosa che spiegherebbe le promesse battagliere del super commissario per l’emergenza dopo la riduzione del 29% nelle consegne delle fiale da parte di Pfizer. “Si è trattato di una decisione unilaterale e con preavviso ridotto che ha portato pregiudizio e asimmetria territoriale e che ha messo a rischio la somministrazione anche della seconda dose e ci ha portato a ridiscutere la distribuzione tra le regioni. L’avvocatura dello Stato – avverte Arcuri in conferenza stampa per fare il punto sul piano vaccini – sta istruendo il dossier a tutela della campagna di vaccinazione e del potenziale danno causato alla popolazione”.

Il governo italiano starebbe già tentando di mettere Pfizer con le spalle al muro attraverso un’azione legale in proprio. Ma non è escluso che anche l’Europa, pressata a prendersi le proprie responsabilità dai Paesi membri, possa entrare in partita. “Abbiamo già investito l’avvocatura dello Stato di questa partita, ma io credo che – dice la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, a Radio anch’iò su Radio Uno – oltre agli Stati membri, sia l’Europa che deve agire con molta decisione e fermezza nei confronti della Pfizer, avendo trattato i contratti per tutti e avendo una forza e una voce importanti”.

Se per ora l’Europa stenta a battere un colpo, la Polonia è già pronta ad agire legalmente contro Pfizer se non consegnerà tutte le dosi di vaccino anti-Covid stipulate. “Penso – ha dichiarato Piotr Muller, portavoce del governo di Varsavia, intervistato dall’emittente Polskie Radio – che una simile decisione potrebbe essere presa il mese prossimo se le consegne non saranno in linea con le dichiarazioni del produttore”. Insomma, con i malumori contro Pfizer che crescono, ora, per Bruxelles, sarà dura chiamarsi fuori.