Il transfemminismo, oltre alla solidarietà verso la Palestina in funzione anti Israele, è l’ultimo fronte della battaglie degli studenti universitari e liceali romani. I mezzi per raggiungere lo scopo? Sono sempre censura e violenza. All’indomani della contestazione giovanile nei confronti del ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, alla quale è stato impedito di intervenire durante gli Stati generali della natalità, le sigle Aracne, Zaum e Coordinamento collettivi Sapienza sono scese in piazza manifestando in corteo. L’itinerario concordato con la Questura prevedeva la partenza da piazzale degli Eroi e l’arrivo in piazza Cavour. Peccato che all’altezza di via Candia, i circa 250 giovani abbiano tentato di immettersi su via Leone IV invece di proseguire su via Giulio Cesare come stabilito in precedenza.
I più facinorosi avrebbero voluto raggiungere via della Conciliazione, dove è in corso l’evento sulla natalità. Circostanza che ha portato all’inevitabile scontro con le forze dell’ordine. I cordoni di agenti hanno respinto, anche con l’utilizzo dei manganelli, il tentativo di deviare il corteo, così per tutta risposta nei loro confronti sono stati scaricati vasi di fiori e scarpe con tacco e lanciata vernice. La violenza dei manifestanti si è scagliata pure su numerosi motorini, buttati a terra lungo il percorso. I bilancio dei feriti: quattro poliziotti, due dei quali accompagnati al San Carlo di Nancy per contusioni varie; tre studenti, tra questi una ragazza colpita alla testa è stata ricoverata all’ospedale Santo Spirito. Sembra di rivedere le scene dello scorso 17 aprile, quando teatro delle violenze è stata l’Università La Sapienza e 27 membri delle forze dell’ordine sono stati feriti.