Estratto dall’articolo di LiberoQuotidiano.it

La sfida elettorale si avvicina e a sinistra cominciano a organizzarsi per provare a fermare l’ondata che si abbatterà su Schlein e compagni. Se la candidatura di Giorgia Meloni era nell’aria e ormai assimilata, quella del generale Roberto Vannacci è stata un vero e proprio colpo nello stomaco per alcuni. Tanto che sulla chat di whatsapp denominata “Bella ciao” si sono scatenati. Ma perché questo gruppo è così importante? E chi ne fa parte? L’ideatore è Massimo Giannini che, in occasione del 25 aprile, ha deciso di mettere insieme giornalisti, editori e uomini della cultura. Chiaramente, tutti molto spostati a sinistra.

Nulla di male, se non che il tono di certi messaggi lascia sgomenti: “Uccidiamolo” ha scritto qualcuno riferendosi alla candidatura di Vannacci. Altri si sono lasciati andare ad analisi, con tanto di emoticon che piange: “Individuo che comunque andrà a rappresentare in parte l’Italia all’Ue”. Qualcuno invece è decisamente più azionista degli altri: “Dobbiamo fare qualcosa. Per forza”. Certo che, dopo una serie di whatsapp di dubbio gusto e tenore, qualche membro della chat si è reso conto che il segno era stato passato: “Questa frase la riporterà Facci” scrive un membro del gruppo.
A sinistra la situazione pare davvero disperata. La candidatura del generale, specie dopo le sue parole sulle classi per i disabili, stanno generando fiumi di parole e colonne su colonne di quotidiani vicini a Schlein e Conte. Ma Matteo Salvini non ci sta a far passare la Lega come il partito che discrimina i diversamente abili: “”Noi abbiamo assunto 13.000 nuovi insegnanti di sostegno e il nostro obiettivo è includere e aiutare tutti senza escludere nessuno. Sicuramente per le disabilità più gravi occorre ancora maggiore attenzione ma il mio obiettivo è che tutti possano crescere insieme. Penso che le parole del generale Vannacci siano state ampiamente travisate”.
Poi l’affondo sulla doppia morale della sinistra: “Se a sinistra candidano una ragazza detenuta con accuse pesantissime in un carcere straniero, non vedo perché un generale che ha combattuto con i suoi ragazzi, in Libano, in Iraq non si possa candidare. Chi meglio di lui può occuparsi di sicurezza in Italia?”

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