Fonte:IlTempo 06 giugno 2021 di Francesco Storace

M5S, c’è la fila per far perdere Conte nelle suppletive a Primavalle

In effetti la fila ci sarebbe: tutti, uno dietro l’altro, per andare ai seggi e trombare Giuseppe Conte. A Primavalle, dicono i pettegoli, i preparativi sono già in corso. A piazza Capecelatro la battuta più gustosa: “Venga pure, manco Padre Pio lo salva”. A Conte è bene spiegare il guaio in cui rischia di cacciarsi con un’avventura in cui avrebbe solo da perdere, altro che seggio in Parlamento.



Diciamo che per l’ex premier la partita delle suppletive a ottobre – in coincidenza con le comunali – nel popolare quartiere romano non sarebbe delle migliori. La dovrebbe fare quasi di nascosto. Perché lì non lo ricopriranno di rose e fiori.

Da quelle parti c’è il municipio dove abita Virginia Raggi e meno la nomina e meglio è. E nemmeno gli converrebbe, a Conte, di giocare la partita da uomo del popolo prendendo l’autobus: anche in zona ogni tanto ne va a fuoco uno, non si sa mai. Le lasci fare a Roberto Fico ‘ste cose…

Però, Giuseppi chiede, domanda, interroga. Ma è così difficile diventare onorevole? Certo, preside’, ce vonno i voti, gli rispondono i pentastellati di zona che vorrebbero far correre uno di loro, del territorio, e non l’intruso. Nel quartiere detengono la presidenza del municipio (in scadenza) e magari l’appetito vien mangiando anche per loro.

Intanto, si fanno i soliti sondaggi, e ce n’è uno in cui l’armata giallorossa starebbe al 46,9 per cento e il centrodestra al 46,3, praticamente alla pari. Ma c’è un dettaglio di non poco conto. Con le elezioni da convocare in coincidenza con le comunali – con Raggi da una parte e Roberto Gualtieri dall’altra oltre al solito Carlo Calenda in piccionaia –  come potrebbero fare Pd e Cinque stelle a mettere in campo un candidato comune, fosse anche l’ex premier?

Neanche i comizi assieme potrebbero fare, volerebbero le sassate tra di loro. E poi, chi li ferma quelli del Pd nel territorio, che già vogliono fare le primarie per il collegio? Non conviene. Che fanno: rinuncia il Pd al proprio candidato alla Camera dei Deputati indebolendo ulteriormente il traino per il già fiacco di suo Gualtieri? Fanno la desistenza al posto della resistenza? Sarebbero davvero ridicoli, la zappa sui piedi. Il centrodestra umilierebbe Conte con una candidatura appena decente.

Il rischio della trombatura è fortissimo, anche perché in molti pensano che Conte non sappia neppure dov’è Primavalle. Mentre a Primavalle tutti sanno chi è Conte… Ed è il motivo per cui in molti sconsigliano la candidatura a forte rischio: “Cimentarsi nelle suppletive in autunno nel collegio romano di Primavalle sarebbe rischiosissimo, e Conte sa di non potersi permettere un eventuale tonfo. Meglio pensare ad altro, al Movimento da rifare”, dicono i suoi. Tra quelli che lo invitano a non gettarsi nella mischia l’ex viceministro Stefano Buffagni. Che è quello che meno si fida del consenso che taluni attribuiscono a Virginia Raggi. Ad un amico ha confidato: “Così il danno diventa doppio”.

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