Fonte:IlTempo 14 giugno 2021

Guerra aperta tra Mario Draghi e Giuseppe Conte: retromarcia sulla Cina e il problema Grillo

Nelle ultime settimane è salito a livelli di allerta lo scontro a fari spenti tra Mario Draghi e Giuseppe Conte, tra i quali c’è stato il passaggio di testimone a Palazzo Chigi dopo la crisi di Governo di inizio 2021. Da parte dell’ex banchiere centrale è arrivato un netto cambio di rotta sulla questione Cina: nel marzo del 2020 Luigi Di Maio diceva “ringraziamo la Cina per il sostegno che ci ha dato” sulla pandemia e ora a meno di un anno e mezzo di distanza Draghi ha stretto una forte alleanza con gli Usa di Joe Biden per contrastare il potere di Pechino. L’Italia ha completamente ribaltato la propria posizione e l’ha ufficializzata nel documento finale del vertice del G7 andato in scena in Gran Bretagna.

La richiesta di uno studio “tempestivo, trasparente, condotto da esperti, sulle origini del Covid-19, che includa la Cina”, la concorrenza sleale sul commercio, le violazioni sui diritti umani, Hong Kong e Taiwan. Non c’è un punto della sintesi finale del G7 che non tocchi un nervo scoperto della Cina, letteralmente strapazzata. E adesso Draghi per cancellare definitivamente Conte ha annunciato che esaminerà “con attenzione il memorandum con cui l’Italia ha aderito alla Via della Seta”, il programma di espansione commerciale e politica della Cina. Un accordo firmato nel 2019 quando tra i vertici del Movimento 5 Stelle e il regime di Xi Jinping l’intesa era al massimo livello. Filtra poi che la visita di Beppe Grillo all’ambasciatore cinese a Roma rappresenti un problema per Draghi, che ha constatato il forfait dell’ultimo minuto da parte di Conte. L’aria è cambiata e tira più verso Washington che Pechino.

Che il vento stava per cambiare lo si e notato sin da subito, con la rimozione a tempo quasi record del ex commissario Arcuri, pian piano il premier ha smontato il castello costruito da Conte, dal commissario alle nomina, pezzo per pezzo come un castello costruito con i lego.

One thought on “Guerra aperta Draghi-Conte: Cina cancellata. Ora il problema è Beppe Grillo”
  1. Conte è un traditore che se fosse indagato a fondo dovrebbe poi essere processato per atti gravissimi contro lo stato italiano per favorire non solo il regime in concreto ma permettergli anche di usarci per fare propaganda. Draghi che però è il burattino di Biden, uno dei presidenti più corrotti, che vuole imporre modelli sociali deliranti e distruttivi di tutto il tessuto sociale occidentale, di cui sono pubbliche le telefonate per corrompere il presidente Ucraino quando Biden era vice presidente, il cui figlio è stato indagato perché riceveva una quantità di soldi enorme per favorire una azienda Ukraina tramite il padre, che ha favorito e sta tuttora favorendo economicamente il regime cinese malgrado le palle che sta raccontando.. è puro squallore. La Repubblica Italiana è uno zerbino in processo di africanizzazione, amministrata da esecutori di oligarchie squallide mediocri e distruttive, e con organi istituzionali che dovrebbero essere di garanzia e sono invece organi eversivi. Se Draghi ha messo fine alla penetrazione del regime cinese voluta da Grillo e Conte e tutti i 5stelle, Draghi la sta gestendo come zerbino delle infami oligarchie dem.

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