“I porti restano aperti”. Il governo Draghi come quello di Giuseppe Conte, rassegnato all’assalto dei migranti

“I porti restano aperti”. Il governo Draghi come quello di Giuseppe Conte, rassegnato all’assalto dei migranti

 

Fonte:Secoloditalia 12 maggio 2021 di Francesco Severini

Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture, spiega a la Stampa qual à la linea del governo Draghi dinanzi alla nuova ondata di sbarchi che sta rimettendo in ginocchio l’isola di Lampedusa. E’ la stessa del governo Conte: chiacchiere e pochi fatti, aspettando l’Europa che resta ed è assente da anni rispetto a questo tema.

Giovannini, la linea dei porti aperti non cambia

«La cabina di regia – afferma Giovannini – ha svolto la prima riunione, stiamo ragionando su varie opzioni, ben sapendo che questo è un problema strutturale, che ora diventa più visibile per le condizioni meteo favorevoli. Credo che la Guardia Costiera faccia un lavoro straordinario nel salvare vite umane in mare e questo non è in discussione, è la prima cosa da fare. Poi certo serve un’azione diplomatica, un coordinamento europeo, considerando le diverse variabili nei Paesi di partenza dei migranti e azioni sul nostro territorio».


Draghi fa quello che faceva Conte: subisce la situazione

In realtà di opzioni ce ne sono ben poche: Draghi continua a fare ciò che l’Italia ha sempre fatto. Subìre la situazione. Non gli resta che invocare il ritorno agli accordi di Malta del 2019 che già si sono rivelati fallimentari. A settembre 2020 su 23mila ingressi nel nostro Paese i ricollocamenti in altri paesi europei sono stati solo 689.

Giovannini: bisogna salvare le persone

Quello che è chiarissimo è che i porti resteranno aperti. «Ci sono chiare norme vigenti – afferma Giovannini – ancora più importanti da rispettare in epoca di Covid: bisogna salvare le persone e metterle in sicurezza dal punto di vista sanitario. Ma ci sarà una sintesi politica complessiva, che spetta al presidente Draghi e al governo nella sua collegialità».

Sulla Tav non ci sono ripensamenti

Giovannini assicura anche che non ci sono ripensamenti sulla linea ad alta velocità Torino-Lione nessun ripensamento. «L’opera è in esecuzione – risponde il ministro – sulla tratta europea c’è un accordo definito e approvato dal Parlamento. Sulla tratta nazionale serve la progettazione e il dibattito pubblico, così da ragionare sul tracciato e sulle opere compensative, coinvolgendo i cittadini. Più in generale, l’alta velocità ha cambiato la vita dei territori in cui è arrivata: per questo è fondamentale che anche al Sud ci sia questa opportunità, con il completamento della linea Salerno-Reggio e con la Napoli-Bari».

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