Fonte:secoloditalia 13 marzo 2021 di Sveva Ferri

È attesa per oggi pomeriggio l’autopsia sul corpo di Stefano Paternò, il sottufficiale della Marina morto poche ore dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca. Si tratta di un passaggio cruciale non solo per la dovuta chiarezza sulla morte inattesa di un uomo di 43 anni, ma per la stessa campagna vaccinale. In molti, infatti, in queste ore e in tutta Italia, hanno disdetto la prenotazione del vaccino Astrazeneca per i timori suscitati dalla vicenda, nonostante le rassicurazioni di tutto il mondo scientifico, italiano e non solo, sulla sua efficacia e sicurezza. «Il vaccino Astrazeneca è sicuro», ha ribadito anche il direttore dell’Aifa, Nicola Magrini, rilanciando le stesse rassicurazioni dell’Ema e dell’Oms.


Il direttore dell’Aifa: «Astrazeneca è sicuro»

«Il rapporto tra benefici e rischi è estremamente favorevole. Non bisogna averne paura al momento; occorre continuare a recarsi ai centri vaccinali con grande tranquillità», ha detto Magrini al Corriere della Sera. Esortando i cittadini a non farsi condizionare da facili suggestioni. Per Magrini, infatti, non c’è ragione di rifiutare il vaccino AstraZeneca. «Le evidenze scientifiche parlano. Milioni di persone – ha sottolineato – sono state trattate in tutto il mondo, oltre 10 milioni solo nel Regno Unito. E non hanno avuto che effetti indesiderati lievi, di breve durata, non pericolosi e ben noti».

I sospetti su quelle tre morti inattese

Dunque, allo stato attuale delle evidenze scientifiche, dicono che Astrazeneca è sicuro e che dopo la somministrazione ci sono da aspettarsi «febbre, emicrania, dolori muscolari». Mentre «per quanto riguarda alcune segnalazioni più gravi, incluse alcune morti improvvise o infarti, il nesso di causalità col vaccino – ha chiarito Magrini – non è stato stabilito. Sono pertanto da considerare episodi dovuti ad altro». Restano però sul campo i sospetti e i timori suscitati dai casi di Stefano Paternò, dell’agente della Mobile Davide Villa e del maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, che hanno portato al sequestro preventivo di un lotto del siero.

«Sulle autopsie siamo relativamente fiduciosi»

Magrini ha invitato alla cautela, chiarendo che «sarà importante leggere l’esito delle autopsie nel dettaglio. Per almeno un caso è già stata esclusa la relazione diretta col preparato di AstraZeneca. Oggi sarà effettuata l’autopsia sul militare di Augusta. È di primario interesse perché è il caso più ravvicinato alla somministrazione della dose». Il direttore dell’Aifa, quindi, ha avvertito che «solo dopo gli approfondimenti sarà possibile escludere del tutto un rapporto tra il decesso e il vaccino. Siamo relativamente fiduciosi, tanto che l’Italia – ha concluso Magrini nella sua intervista col CorSera – ha deciso di limitarsi al sequestro del lotto cui appartengono le dosi “incriminate” e non disporre l’arresto della campagna».

I pm: «Dall’autopsia ci aspettiamo molte risposte»

A sostegno del fatto che Astrazeneca è sicuro è sceso in campo anche lo stesso magistrato che indaga sul casoGaetano Bono, che si è fatto inoculare il vaccino dopo aver disposto i primi accertamenti e aver indagato per omicidio colposo, come «atto dovuto», l’Ad dell’azienda farmaceutica Lorenzo Wittum. Indagati anche il medico e l’infermiere della Marina che hanno somministrato la dose nell’ospedale militare di Augusta e il medico del 118 che ha provato a rianimare il militare. «Dall’esame autoptico (che si svolgerà all’ospedale Cannizzaro di Catania, ndr) ci aspettiamo molte risposte sulla causa del decesso», ha spiegato all’Adnkronos la Procuratrice di Siracusa Sabrina Gambino.

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