la proposta di Giorgia Meloni

 

la proposta di Giorgia Meloni

Giorgia Meloni propone una «rivoluzione copernicana» per porre fine al fenomeno delle aziende «apri e chiudi» che non pagano mai le tasse e che, quasi sempre, sono gestite da extracomunitari. Quello della leader di Fratelli d’Italia è un piano per sconfiggere l’abusivismo e difendere, al tempo stesso, gli imprenditori italiani. È lei stessa ad illustrare la sua proposta in un video pubblicato sui suoi social. La novità più significativa sarà l’obbligo per gli imprenditori che arrivano da paesi extra Ue di presentare una fidejussione a garanzia del versamento delle tasse. Il pericolo che si vuole sventare è che ci siano imprese che aprono un giorno e qualche mese dopo spariscono. Senza aver mai versato un euro al fisco. Un fenomeno molto diffuso soprattutto nelle grandi città, come Roma ad esempio.

 

Giorgia Meloni

«Dieci anni di governi di sinistra hanno reso la vita impossibile a chi vuole fare impresa -spiega Meloni su Facebook Trattati come delinquenti o come evasori a prescindere, gettati nella giungla della burocrazia e del Grande Fratello fiscale, vessati da tasse troppo alte. Fare impresa in Italia è praticamente diventato un atto eroico. Però le piccole e medie imprese di questa Nazione rappresentano la sua ossatura economica e sono le custodi del Made in Italy, che è la cosa più preziosa che abbiamo. Per questo, Fratelli d’Italia propone una rivoluzione copernicana nei rapporti tra lo Stato e le imprese». La ricetta è semplice. «Chi vuole fare – spiega Meloni non va disturbato».

La Meloni

Quindi, innanzitutto, «serve una burocrazia snella, tasse sostenibili e un rapporto equilibrato tra Stato e fisco». Ed ecco il succo della proposta targata FdI: «Partiamo subito da cose concrete: deve finire l’odioso fenomeno dell’abusivismo e della concorrenza sleale nel commercio, nel turismo, nei servizi, nella manifattura, ecc. Non permetteremo più il gioco dell’apri e chiudi fatto da soprattutto dagli extracomunitari, quello di aziende che non pagano un euro di tasse, agiscono nell’illegalità e poi chiudono i battenti prima che lo Stato si accorga di loro, per riaprire magari con altro nome. Chi vuole lavorare da noi è il benvenuto, ma chi arriva da fuori dell’Unione europea, prima di aprire la serranda, dovrà presentare una fidejussione a garanzia del pagamento delle tasse. Così che tutti possano competere tutti ad armi pari. Restituiremo dignità e libertà alle persone oneste che creano lavoro e ricchezza in Italia».

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