Fonte:Secoloditalia 27 agosto 2021 di Fortunata Cerri

Le cose per Biden si complicano. Si era illuso che il caos del ritiro  sarebbe stato metabolizzato e forse dimenticato dagli americani. Ora, con la morte dei militari Usa, il quadro è profondamente cambiato. I Talebani al potere, l’Isis che ricomincia con gli attentati, tutte macchie indelebili sulla sua presidenza. Persino nella prima importante operazione in politica estera, quella che avrebbe dovuto lanciarlo in popolarità, ha avuto uno scacco matto. E le conseguenze sono evidenti: i repubblicani lo hanno messo sul banco degli imputati, i sondaggi sono un incubo.


Per Biden uno sprofondo politico, errori a raffica

«È il modo in cui è stato gestito il ritiro che ha permesso il crearsi di quest’occasione per i terroristi».  Va giù duro Ian Bremmer, politologo, fondatore e presidente del centro studi Eurasia Group. Al Corriere della Sera dice: «L’errore più grande è stato lasciare la base aerea di Bagram a luglio. Per evacuare tutte queste persone serviva un’area nella quale poter controllare la sicurezza. E non è il caso dell’aeroporto di Kabul. Poi ci sono stati tanti altri errori». L’elenco è lungo. Si va dalla mancanza di pianificazione alle informazioni errate, dall’unilateralismo a una confusa strategia di comunicazione.

«Biden ha gestito male l’evacuazione»

«È Biden che sta gestendo male questa evacuazione. E lo sta facendo da solo, invece di farlo con gli alleati. Questo sarà un grosso problema per lui». Perché tutti questi errori di giudizio? «Evidentemente pensavano che il governo afghano sarebbe rimasto in piedi e che la Difesa afghana avrebbe combattuto. Quando hanno lasciato Bagram, l’intelligence parlava di un governo che sarebbe durato due o tre anni. Ora, se l’intelligence dice questo, ma ammette che potrebbe essere molto peggio – e però tutti sanno che Biden vuole andarsene a ogni costo – è plausibile che le persone che lo consigliano possano aver edulcorato i rapporti. O semplicemente è stato lui a non voler ascoltare».

«Sarà difficile mantenere il passo»

Certo ora ci saranno molte dita puntate». E ora Biden dovrà spostare in avanti la fine delle operazioni di evacuazione? «Sarà difficile mantenere il passo. Man mano che gli americani riducono le loro truppe diventa più difficile e pericoloso operare. Significa che un enorme numero di afghani che avrebbero avuto il diritto di partire verrà lasciato indietro. E questo sarà un problema per Biden. Soprattutto sul palcoscenico internazionale davanti agli alleati europei già estremamente scontenti di come è stata gestita l’uscita dal Paese».

Riflessioni sull’articolo 

Un tempo le conferenze stampa dei presidenti degli Stati Uniti D’America incudevano timore al mondo intero. Oggi ho la sensazione e senza offesa ci mancherebbe, che quella del Presidente di oggi e come quella di tutti i dem di sinistra del politicamente corretto in giro per il mondo, fa ridere i polli.

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