Fonte:secoloditalia 30 gen 2021 di Romana Fabiani

Carfagna si lancia. Con o segna paracadute è presto per dirlo. In un colloquio con Repubblica la parlamentare forzista apre all’ipotesi di un governo con Mario Draghi al timone. Una fuga in avanti. Un contributo ‘originale’ alla posizione fin qui compatta del centrodestra. Che al capo dello Stato ha sottoposto l’opzione delle elezioni anticipate. Come unica strada per dare all’Italia un governo forte. Un esecutivo che esca da un Parlamento rinnovato dal voto popolare. E non dal palazzo. Direttamente dalla Bce, in questo caso.

Carfagna apre al governo Draghi: sarebbe patriottico

La vicepresidente della Camera invece azzarda un esecutivo di ‘salvezza nazionale’ guidato dall’ex governatore della Bce. Un nome che gira da mesi come possibile rimpiazzo di Conte. Poi scomparso per riprendere quota nelle ultime settimane. Con tanto di vignette, che ritraggono la macchina di Draghi già pronta, parcheggiata sotto al Colle in attesa dell’incarico.

“Meglio le urne, certo. Ma se non si vota?”

Tornata in pista da poche settimana dopo la nascita di Vittoria, la Mara fa da apripista. Tra un Conte ter e le elezioni sinceramente anche io scelgo il ritorno alle urne”, dice. ” Sottoscrivo pure io. Meglio impiegare due mesi per riportare gli italiani a votare. Ma poi insediare un governo solido. Capace di durare cinque anni. Anziché assistere a questo accanimento terapeutico. Il centrodestra ha fatto bene in questo primo giro a preservare l’unità della coalizione. E a ritrovare compattezza sul veto al Conte ter”.

La parlamentare azzurra teme l’Aventino

E fin qui la posizione della parlamentare di Forza Italia non di discosta di un centimetro dalla rotta individuata dalla coalizione FdI-Lega-FI. E sul proseguo che le strade potrebbero dividersi. “Dopo, dato che le elezioni si allontanano, credo che il centrodestra compirebbe un grave errore col chiudersi, arroccarsi sull’Aventino”. Che tradotto significa un piano b. che allo stato gli alleati non contemplano. O almeno non lo dichiarano con tanta disinvoltura alla stampa.

Per Fratelli d’Italia Draghi non è ‘esattamente un patriota’

Per la verità anche Giorgia Meloni, in una lunga intervista al Corriere della Sera, dichiara di valutare serenamente l’eventuale proposta di Mattarella per un governo di salute nazionale. Ma valutare, noblesse oblige, non è accettare. Per Carfagna invece, una volta archiviata l’opzione urne, sarebbe addirittura un gesto di vero patriottismo. Fratelli d’Italia, del resto, non ha mai fatto mistero della sua posizione su Draghi. Uomo espressione dei mondi della finanza internazionale, non certo un patriota. “Ridicolo parlare di Mario Draghi adesso”, disse  Giorgia Meloni prima di Natale a proposito della proposta di Giorgetti. Quella di un governo sostenuto da una maggioranza ampia con a capo l’ex presidente della Bce.

“E’ in gioco il futuro del paese. Non del centrodestra”

“Un governo col sostegno dei migliori”, insiste la Carfagna. “Che poi è la  soluzione nella quale si riconosce una parte consistente dell’elettorato di Forza Italia e Lega. Ma anche di Fratelli d’Italia, ne sono certa”. E chi meglio di Draghi?  Ci sono deputati e senatori forzisti che attendono le sue mosse per decidere come muoversi. La fondatrice della componente “Voce libera” di Forza Italia però nega risolutamente di pensare a questioni interne. Inutile farla parlare degli equilibri di Forza Italia, delle affinità elettive con Toti. Adesso è in gioco il futuro dell’Italia.

Il nome di superMario sulla bocca di tutti

E il nome di superMario corre sulla bocca di tutti.Sarebbe lui, secondo i malpancisti del centro,  il premier perfetto per un governo di larghe intese,. L’uomo giusto per spendere al meglio i 209 miliardi di euro in arrivo da Bruxelles per il Recovery Plan.  Renzi lo ha citato espressamente  al Quirinale. Nel suo comizio (quasi mezz’ora) dopo l’incontro con Mattarella.Forse la Carfagna dovrebbe rifletterci. E qualcuno nelle prossime ore probabilmente lo farà.

Riflessioni sull’articolo

Draghi a mio modesto parere sarebbe l’uomo giusto, che garantirebbe l’arrivo dei 209 miliardi, che ora rischiamo di perdere. Detta probabilità sarebbe scongiurata al 100% con un governo guidato da lui maneger competente preparato e sicuramente con idee chiarissime su come rilanciare il Paese, l’unico dubbio e la sua disponibilità, se ha intenzione di confrontarsi con un Parlamento confuso e instabile. Speriamo in una risoluzione immediata della crisi, e che venga restituito al paese prima possibile, un governo forte e competente