Otto e mezzo, “vergognoso”. Giannini critica Libero, Alessandro Sallusti lo ammutolisce così

Estratto da IlTempo 19 Maggio 3023

Alluvione in Emilia-Romagna, sott’acqua il modello Pd”. È questo il titolo della prima pagina odierna di Libero che fa discutere nel corso della puntata del 19 maggio di Otto e mezzo, talk show di La7 che vede alla conduzione Giovanni Floris per l’assenza di Lilli Gruber. “Non mi importa niente della destra o della sinistra, ma fare nella giornata di ieri, con i morti che ancora galleggiavano per le strade, un titolo come quello è vergognoso. Tutto il resto viene dopo, nel dopo ci aggiungo che chi dice che l’allarme non esiste, come accade da destra, allora non si deve preoccupare e neanche spingere a trovare un colpevole, perché è normale. Questo problema c’è da sempre, ci sono stati 500 alluvioni in 12 anni, ora ci mettiamo a vedere se i morti dipendono dalla destra o dalla sinistra” l’affondo contro il quotidiano di Massimo Giannini, direttore de La Stampa.

Tra gli ospiti è presente in collegamento anche Alessandro Sallusti, proprio direttore di Libero, che risponde al collega: “All’indomani della tragedia di Cutro, con i cadaveri che ancora galleggiavano in mare i titoli di Repubblica e Stampa non erano sugli immigrati morti, ma sul governo assassino. Ognuno guardi in casa sua”. “Non c’è dubbio, ma non è la stessa cosa”, replica Giannini, che però viene ammutolito così da Sallusti: “Beh no, è la stessa cosa. I morti ci sono entrambi i casi. Non è mai la stessa cosa per te… Forse in Emilia in questo campo c’è troppo poco cemento, se ne avessero messo un po’ di più sugli argini o negli invasi probabilmente i danni sarebbero stati minori. Quando la natura decide di fare quelle cose lì non c’è questione di allarme climatico, guardate il Vajont. Accade sempre, è sempre accaduto e accadrà sempre, a prescindere dagli allarmi climatici”

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.