Le forti critiche che il generale Roberto Vannacci sta ricevendo dagli avversari politici, con la sovraesposizione mediatica conseguente, hanno l’effetto di rafforzare la sua candidatura, con un possibile incremento dei consensi che lo stesso Vannacci potrà ricevere. Ma questo non significa che la base della Lega, che lo ritrova in lista converga sul suo nome. È quanto emerge, in sintesi, dai pareri raccolti dall’AdnKronos, che ha sentito alcuni sondaggisti e spin doctor, tutti concordi sul fatto che la visibilità che sta avendo il generale «di certo è per lui un booster di consensi». «Di sicuro gli attacchi a Vannacci, al di là dei contenuti, permettono al generale di avere una visibilità del tutto gratuita che aiuta», il parere del sondaggista Renato Mannheimer (Eumetra), ricordando come «questo aiuta tanto più in una campagna elettorale come quella per le Europee, impegnativa anche per l’ampiezza delle circoscrizioni elettorali». «Da qui a dire che questa notorietà» legata agli attacchi «aiuti e si trasformi in voi non è possibile ipotizzarlo ora». «Certo che il rischio che hanno tanti candidati di restare nell’anonimato Vannacci non lo corre, ma anche per poter dire se il suo contributo sarà determinante per far crescere la Lega, quindi se la scelta di Salvini è stata vincente, dovremmo avere altri dati che io non ho al momento, servirebbe un lavoro che ancora non ho fatto».
Per Maurizio Pessato, vicepresidente della società demoscopica SWG «lo stesso Vannacci sa che serve la visibilità e penso che lui stia anche forzando sui temi messi in campo, scegliendo una linea radicale, per convergere con si ritrova con le sue idee». Il sondaggista assicura che uno come Vannacci «cerca un consenso di nicchia, di una parte dell’opinione pubblica. Per questo è poco attento agli attacchi che riceve, che non gli porteranno certo via i consensi di quel target di ‘settore’». «Carica i toni, perché sta parlando a una parte degli italiani», spiega Pessato. «Piuttosto – conclude – chi lo attacca dovrebbe mirare a dare una spiegazione a quella parte di elettorato non schierata già con lui dei motivi per cui è criticabile, andando oltre gli slogan e le facili battute».