Fonte:IlGiornale 25 Maggio 2021 di Gabriele Laganà

A “Fuori Tg” su RaiTre Romano Prodi ha difeso il segretario del Pd, Enrico Letta, ma ammette di non essere d’accordo su “10mila euro dati così”.

Il gran ritorno di Romano Prodi nel dibattito politico italiano. L’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, però, come potrebbe sembrare visto che i partiti già discutono del successore di Sergio Mattarella al Colle non c’entra nulla. Intervenendo al programma “Fuori Tg” su RaiTre il Professore ha parlato di tasse ed ha difeso il segretario del Pd, Enrico Letta, che nei giorni scorsi aveva ipotizzato di dare un assegno da 10mila euro da destinare ai giovani. Tra i requisiti primari richiesti il reddito medio/medio-basso della famiglia di appartenenza, certificato tramite l’Isee.

Ovviamente tutto ha un costo. Il provvedimento potrebbe essere finanziato con un incremento della tassa di successione che andrebbe a colpire in modo proporzionalmente progressivo tutti quei patrimoni che superano il milione di euro. L’aliquota massima applicabile verrebbe a scattare, invece, al di sopra dei 5 milioni di euro, una soglia più bassa rispetto a quella stabilita in altri Paesi dell’Ue. La proposta è stata criticata da molti, soprattutto nel centrodestra,e e stoppata dal premier Mario Draghi.

Ma Prodi prova a difendere il segretario dem. “Quella idea di Letta è una cosa scritta in un libro, hanno fatto un gran casino su una cosa ovvia, non è una proposta di governo. Io ne ho scritti mille di libri, ne hanno fatto un incidente per incastrare Letta”. Il Professore ha chiesto di divedere la questione in due parti. Sulla prima Prodi sembra essere decisamente favorevole in quanto “quella della tassazione non è una cosa nuova, in un mio libro di tre anni fa c’era una cosa simile, Einaudi un secolo fa la proponeva come naturale. È naturale che questo avvenga, è l’ascensore sociale, il problema è avere dati certi e che sia fatta decentemente bene”.

Sulla seconda l’ex premier è decisamente più critico ed ammette di non essere d’accordo su “10mila euro dati così. Una dote viene spesso buttata, io sono d’accordissimo che sia a favore dei giovani ma più con sistema articolati di aiuti a corsi di studio, con borse di studio. Comincio a preoccuparmi delle risorse finanziarie date senza una adeguata struttura che le controlli”. Sulla dote, Prodi ha anche spiegato: “Mi fa piacere che abbia aperto la discussione su equità ascensore sociale, temi su cui bisogna aprire una discussione”.

Una battuta, con affondo contro la Lega, il Professore la riserva anche sulla questione della Flat Tax, misura tanto cara al Carroccio. E in questo caso la critica dell’ex premier è chiara: “Più è graduale il pagamento di una imposta più c’è giustizia impositiva. Più uno è ricco, più deve contribuire alla vita pubblica. L’aspetto più iniquo è la Flat tax”. Parole che non faranno piacere a Matteo Salvini che del governo Draghi è importante sostenitore. Forse dopo le parole di Prodi potrebbe aprirsi un altro fronte di tensione nell’esecutivo.

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