Fonte:secoloditalia 07 febbraio 2021 di Giovanna Taormina

Insulti e offese a Giorgia Meloni come donna e come madre da La Stampa. Sul quotidiano torinese è apparso un articolo dal titolo Meloni, la lotta e non il governo. La sovranista del gran rifiuto. Un articolo che denigra la leader di Fratelli d’Italia. Ecco alcuni stralci: «Nella scelta di correre in solitaria di Meloni c’entra anche il suo essere donna. Dunque, secondo lei, più attrezzata a gestire un consenso crescente…». E poi ancora: «Questa postfascista modello Dio, Patria e famiglia è pure a suo modo una femminista». E viene citata la frase che Giorgia Meloni pronunciò in un comizio: «Sono Giorgia, sono una donna e sono cristiana».

Giorgia Meloni, ecco l’attacco de La Stampa

Frase che nelle righe successive dell’articolo è stata parafrasata in «Sono una donna e non sono una santa, potrebbe aggiungere lei con Rosanna Fratello (non d’Italia), visto che è una passionale capace di passare dall’invettiva alla tenerezza in un attimo, ma sempre convinta che essere donna in politica sia un atout…». E, infine, in un altro punto si legge: «… sensi di colpa perché la politica la tiene lontana dalla figlia…prodotta con la collaborazione del compagno…». Parole contro le quali ancora nessun esponente della sinistra si è espresso.

Meloni, la solidarietà di Fazzolari

Immediata solidarietà a Giorgia Meloni è arrivata dal senatore di FdI Giovanbattista Fazzolari.  «Il quotidiano La Stampa del direttore Massimo Giannini tocca uno dei livelli più bassi mai visti nel giornalismo italiano con un articolo a firma di un tal Alberto Mattioli, al quale evidentemente è stato dato l’incarico di denigrare Giorgia Meloni “colpevole” di non aver partecipato alla beatificazione del governo Draghi».

Fazzolari (FdI): «Giornalismo spazzatura»

«Non avendo argomenti politici – dice ancora Fazzolari – questo giornalismo spazzatura si permette di attaccare il presidente di FdI in quanto donna e peggio ancora nella sua qualità di madre. Arrivando a mettere in mezzo la piccola figlia parlando di lei come “prodotta con la collaborazione del compagno”. Solidarietà a Giorgia Meloni per questo disgustoso attacco. Purtroppo noi tutti di Fratelli e in particolare il suo presidente dovremo abituarci a una campagna di fango e odio per la scelta coraggiosa fatta in questi giorni».

Isabella Rauti: «Ecco perché attaccano Giorgia Meloni»

In campo è scesa anche la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, responsabile nazionale del Dipartimento Pari Opportunità, Famiglia e Valori non negoziabili. «Esprimo solidarietà a Giorgia Meloni come madre e come donna per l’attacco di bassissimo profilo che giunge oggi dalle colonne de La Stampa, che pubblica un articolo dove pur di colpire politicamente il presidente di Fratelli d’Italia si entra nella sua vita privata e si argomenta addirittura sulla figlia. Da giorni registriamo attacchi contro FdI e Giorgia Meloni per la decisione – fuori dal coro – di non sostenere il futuro governo Draghi e di assumere una posizione di opposizione responsabile e patriottica».

«Il figlio non è “il prodotto di una collaborazione”»

E poi ancora: «Era immaginabile, ma la critica dovrebbe avere un limite che è quello del rispetto della persona. Considerare un figlio, perché così si legge nell’articolo pubblicato da La Stampa, come il “prodotto di una collaborazione” è quanto di più grave e degradante oltre che evidentemente meschino. E, aggiungo, che lo stesso trattamento non sarebbe tributato a nessun leader padre, solo perché uomo! La scelta di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia sulla non fiducia al governo Draghi è politica e, piaccia o non piaccia, merita rispetto».

Il silenzio delle femministe

Isabella Rauti osserva che «senza dubbio assisteremo al solito silenzio delle femministe e in servizio permanente, che quando è una donna di destra ad essere sotto attacco scelgono di stare zitte, il che equivale a condividere quanto scritto. Sono certa che non saranno questi attacchi a fermare Giorgia Meloni e così anche la vasta comunità di Fratelli d’Italia, perché ci unisce la forza della coerenza e l’obiettivo del bene della nostra Nazione e degli italiani. E non abbiamo bisogno di una poltrona per dimostrarlo. A differenza di altri».

Riflessioni sull’articolo

Da quando la Lega ha detto si a Draghi, noto un eccessivo nervosismo della stampa di sinistra, come ha detto la cara Maglie sui social, usando un espressione colorita, ma che rende l’idea del su detto nervosismo, “la stampa di sinistra ha sciolto i cani” la delusione e stata fortissima, il non aver potuto avere l’ennesimo governo impopolare di sinistra, grande solidarietà a Giorgia Meloni alla quale suggerisco, lasciali bollire nel loro brodo.

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