Estratto dall’articolo di Vittoria Belmonte per il Secoloditalia

Si intitola “La serenità perduta di Giorgia” il commento di Marcello Sporgi sulla Stampa. Che fa riferimento alla replica infuocata che la premier ha indirizzato ieri alla Camera alle opposizioni. Una replica con tono di sfida: “Vi vedo nervosi. Ho fatto un anno di governo, ne farò altri quattro e poi saranno gli italiani a dire cosa ne pensano. La democrazia funziona così, lo so che non vi piace ma funziona così”.

La replica infuocata di Meloni che per Sorgi è poco “serena”

Un piglio dinanzi al quale Elly Schlein è apparsa balbettante e Giuseppe Conte infuriato, per quell’accenno al fuori onda di lui che rincorre Angela Merkel. E del resto, il fuori onda pare ormai diventato un’arma politica potentissima. Ha detto Meloni: “Non mi vedrete mai, finché governerò questa nazione, rincorrere al bar un mio pari grado durante i lavori del Consiglio Europeo, per tranquillizzarlo sul fatto che i membri della mia maggioranza scherzano, perché devono dire qualcosa al loro pubblico ma che alla fine si farà quello che vogliono gli altri. Non mi vedrete mai rappresentare l’Italia così, costi quel che costi”.

La “scarsa serenità” che Sorgi rimprovera a Meloni

Ecco, i toni della replica sono stati questi. Una Meloni certamente provata da quanto è accaduto nella sua vita privata ma decisa a rintuzzare i colpi degli oppositori, anche i colpi bassi. E che ci vede invece Sorgi? Una scarsa serenità. E già con quel suo appellare confidenzialmente la premier, chiamandola Giorgia nel titolo, sancisce il riaffiorare del pregiudizio maschilista contro le donne che si fanno “isteriche” se perdono un po’ la pazienza perché in in quanto donne mai potranno essere assimilate alla figura e alle potenzialità del cosiddetto “uomo forte”.

Il pregiudizio maschilista sulle donne “isteriche”

Ecco la chiusa del suo pezzo: “La premier di un governo forte, dentro e fuori dal Parlamento, che dopo un anno di attività si sente bersaglio di complotti e circondata dal gioco sotterraneo dei suoi avversari, fa riflettere sulla serenità con cui nei prossimi giorni, settimane, mesi dovrà affrontare i dossier delicati che la aspettano”. Capite l’insinuazione? Giorgia, per usare la confidenziale espressione di Sorgi, uscita indenne da una tempesta mediatica che l’ha toccata nei sentimenti e nell’onore, che si è mostrata decisa, risoluta, ferma nel mettere a riparo le istituzioni dal fango del gossip, è qui dipinta come una donnetta in preda al rancore. Non ci siamo. Non solo perché non è vero, ma anche perché nel pezzo di Sorgi si avverte tutto il peso di un pregiudizio maschilista che more solito viene riversato contro una donna di destra. E di cui la sinistra farà finta di non accorgersi nemmeno.

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