Estratto dall’articolo di Christian Campigli per IlTempo

C’era una volta Firenze. Meraviglia ammirata dai turisti di mezzo mondo. Città tra le più tranquille, oasi felice nella quale era possibile (e piacevole) metter su famiglia. Oggi quella realtà non c’è più. Sostituta con un modello urbano, quello voluto dall’ideologia di sinistra, densa di regole e regolette per i Fiorentini. Dalla follia delle chiavette per l’immondizia, al multificio, dalle Ztl che uccide il commercio nel centro storico, alla tramvia che devasta le storiche strade medioevali. Un’idea di città nella quale gli immigrati africani, anche quelli irregolari, al contrario possono tutto: occupare abusivamente, spacciare alla luce del sole e fare vivere in una costante insicurezza le persone perbene. L’ennesima dimostrazione che i residenti siano stanchi e nauseati giunge oggi dalla diffusione di una missiva. Scritta da un importante e numeroso comitato cittadino e indirizzata al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Viminale, al Prefetto, al governatore Eugenio Giani e al sindaco Dario Nardella.

Chiediamo subito un Decreto Caivano per Firenze per garantire sicurezza alla nostra città  – si legge nella lettera redatta dal comitato Cittadini Attivi di San Jacopino – Firenze è ai primi posti per reati predatori, al sesto posto per danneggiamenti, al quarto per furti e rapine. Comparata con Roma, la supera per furti, rapine, violenze sessuali, lesioni dolose e danneggiamenti. Sono necessarie misure urgentissime per Firenze, non più rimandabili”. Tra queste, si legge, il dispiego dell’esercito per le strade, il pattugliamento da parte della polizia municipale con i previsti poteri di polizia giudiziaria loro attribuiti dalla legge per intervenire a tutela dei cittadini. “Va inoltre individuato il luogo di apertura del Cpr, come previsto dalla legge Gentiloni”.

Numeri agghiaccianti, quelli citati, che saranno al centro della campagna elettorale per le prossime amministrative. Le elezioni per il nuovo sindaco del capoluogo toscano non sono mai state così incerte. Il ballottaggio è certo, scontato. Da un lato Sara Funaro, assessore del Welfare ed espone di un Pd mai così debole, dall’altro Eike Schmidt (che in settimana scioglierà le ultime, formali riserve) cavallo di razza scelto dal  centrodestra, nel mezzo Stefania Saccardi. La renzianissima sarà certamente l’ago della bilancia. E se Cecilia Del Re dovesse entrare nella coalizione con Italia Viva, lo scenario, per i dem, si trasformerebbe in un autentico incubo. Lo stesso nel quale sono costretti a vivere i Fiorentini.

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