Estratto dall’articolo di Sveva Ferri per il Secoloditalia

Con un post su X dai toni insultanti, il ministro spagnolo dell’Uguaglianza, Ana Redondo, è entrata a gamba tesa nel dibattito italiano sulla 194, scaturito dall’emendamento al decreto Pnrr che prevede la possibilità di coinvolgere nei consultori le realtà del terzo settore “con qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”, ovvero che ricalca quanto già previsto dalla legge. “Permettere molestie organizzate contro le donne che vogliono interrompere la gravidanza significa indebolire un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell’estrema destra: intimidire per invertire i diritti, per fermare l’uguaglianza tra donne e uomini”, ha scritto l’esponente del governo Sanchez, rilanciando un articolo sul tema della testata di sinistra Eldiario. Una presa di posizione scomposta alla quale ha replicato il premier, Giorgia Meloni.

Meloni: “Quando si è ignoranti su un tema sarebbe buona creanza non dare lezioni”

“Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti”, ha ricordato il presidente del Consiglio. “Normalmente – ha aggiunto – quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni”.  È stata poi il ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella a rivolgere un consiglio a Redondo e non solo. “Suggerisco ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra italiana, che si dichiara paladina della legge 194 ma non ne conosce il contenuto o fa finta di non conoscerlo, dal momento che contesta un emendamento che non fa altro che riprodurre alla lettera un articolo della legge sull’aborto in vigore da 46 anni”.

Cosa prevede la legge 194

L’articolo 2 della legge 194 prevede, infatti, tra l’altro, che “i consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”. Dunque, come ampiamente emerso anche dal dibattito di questi giorni, l’emendamento non è affatto un attacco alla 194, ma semmai uno stimolo per una sua piena applicazione.

La ministra spagnola in buona compagnia: il precedente di Trudeau

Non stupisce, comunque, lo scivolone ideologico di Redondo, che anzi vanta un precedente illustrissimo: la pessima figura del premier canadese Justin Trudeau che, riprendendo gli allarmi della sinistra nostrana, nel corso del G7 di Hiroshima manifestò a Meloni le sue “preoccupazioni” per “alcune posizioni” che, a suo dire, l’Italia stava “assumendo in merito ai diritti Lgbt”. Anche in quel caso il premier, che apparve visibilmente sorpresa per la notazione del collega canadese, ebbe gioco facile nel replicare che non c’era alcun cambiamento normativo in atto e dunque nulla di cui preoccuparsi.

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