Estratto dall’articolo di Sara De Vico per il Secoloditalia.it

Alla coppia Conte-Speranza, che fu inossidabile  nella stagione dell’emergenza Covid, la Commissione parlamentare d’inchiesta, approvata a Montecitorio, proprio non va giù. Vietato vederci chiaro. Vietato approfondire il mancato aggiornamento e attivazione del piano pandemico del 2006. Vietato verificare i rapporti non proprio cristallini tra governo e Oms. Meglio glissare e contrattaccare la maggioranza, accusandola di mettere in atto un processo politico. Ma d’ora in avanti, grazie al centrodestra, ogni zona d’ombra sarà analizzata e messa a fuoco, dal punto di vista politico. Con buona pace dell’opposizione, che a giudicare dall’isterismo dimostrato in aula, forse qualcosa da farsi perdonare ce l’ha…

Covid, via libera della Camera alla commissione

Lo dimostrano gli interventi barricaderi, e a tratti isterici, dell’ex premier, con superpoteri all’epoca dei fatti, e dell’ex ministro della Sanità, che sceglie la strada dell’auto-beatificazione tra gli applausi dei fedelissimi. Che fanno quadrato intorno alla “vittima” di quella che Conte definisce una “vigliaccheria” della maggioranza. Scontata la scelta dell’Aventino, a favore di telecamera: i parlamentari Pd, 5Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra escono dall’aula rumoreggiando poco prima del voto.

La gazzarra delle opposizioni che scelgono l’Aventino

Ma i numeri sono numeri. Con 172 voti a favore e 4 astenuti, la Camera approva la proposta di legge sulla commissione per dissipare le ombre della gestione pandemica. Al termine di una seduta incandescente, con tanto di gesti non proprio eleganti del grillino Ricciardi all’indirizzo di Giovanni Donzelli,  il provvedimento ottiene il semaforo verde di Montecitorio e passa all’esame del Senato.

Conte: è un atto di vigliaccheria

A riscaldare l’emiciclo l’intervento, in stile Masaniello, del leader grillino. “Io vi accuso, vi accuso davanti al popolo italiano perché questa commissione è una farsa, non è un atto di coraggio politico, è un atto di vigliaccheria”. Non usa il fioretto Conte per respingere quello che, insieme a Speranza, definisce un processo politico. “Per come l’avete confezionata, questa commissione è un insulto agli italiani, alla sofferenza delle famiglie. Ea tutto il lavoro fatto dal personale sanitario e dalle forze di polizia”. Poi il crescendo: “Di cosa avete paura? Questa commissione è un plotone di esecuzione politica che ha due nomi: Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Ma con noi e con me non funziona perché noi nella aule, anche dei tribunali, ci entriamo a testa alta. Noi non ci difendiamo dai processi ma nei processi”.

Speranza: Abbiamo lavorato bene, no ai processi

Speranza, il più fallimentare dei ministri contiani, si auto-elogia con toni da eroe incompreso. “Gli anni del Covid sono stati durissimi per l’intero pianeta, una sfida che ha sconvolto le vite di tutti”, dice invocando lo spirito repubblicano. Poi strappa qualche applauso citando papa Francesco. Dipinge di rosa la sua “specchiata” guida al ministero e contrattacca con il solito refrain dei tagli alla sanità che gli hanno impedito di fare di più. “Oggi serve unità, non polemiche strumentali. Non propaganda becera e inutile come voi volete fare”.  Infine l’attacco ai “traditori” del terzo polo “in piena contraddizioni con le posizioni espresse in questi anni. “E lo stesso vale anche per i colleghi di Forza Italia“. Una faticaccia quell’arringa tutta in salita, che si conclude  con l’abbraccio liberatorio tra Conte e Speranza,  prima dell’uscita dall’Aula.

Foti: dalle sinistre solo teatrino

A fotografare la postura “puerile” delle opposizioni durante il dibattito ci pensa il capogruppo di FdI, Tommaso Foti. “Pd e 5 Stelle, guidati dai loro rappresentanti e, guarda caso, maggiori implicati nella gestione pandemica, Giuseppe Conte e Roberto Speranza, agiscono in maniera scoordinata e scomposta anche nella protesta”.

FdI: la verità è un bene prezioso

Ma dove sta lo scandalo nella commissione d’inchiesta? “Verificherà ogni aspetto della pandemia. Perché la verità è un bene prezioso per tutti. Verificheremo i motivi per cui il piano pandemico del 2006 non è stato aggiornato. E i motivi per cui, sebbene aggiornato, non è stato attivato. Verificheremo i rapporti tra l’Italia e l’Oms. E i motivi per cui è stato ritirato il rapporto in cui si diceva che l’Italia non era pronta”. Così Alice Buonguerrieri di FdI intervenendo in Aula. “Verificheremo anche gli eventuali effetti avversi da vaccino. Lo dobbiamo a tutte quelle famiglie che hanno perso un loro caro”.

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