Estratto da LiberoQuotidiano.it

“Quella del governo è una riforma che va nel segno opposto di quello che auspica il Partito democratico, di una redistribuzione e di una maggiore equità”: Elly Schlein lo ha detto durante una conferenza stampa del Pd alla Camera sulla delega al governo per la riforma fiscale. “Noi vogliamo contribuire a far abbassare la pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese”, ha poi aggiunto la deputata e segretaria del Partito democratico. E ancora: “Se dobbiamo abbassare le tasse su lavoro e imprese bisogna intervenire sulle rendite e i redditi da capitale, dove le aliquote sono più basse. Bisogna rendere il sistema fiscale più equo per fornire un futuro ai servizi per i cittadini”.

Breve parentesi sul caso Santanchè, su cui Schlein ha sentenziato: “E’ emerso ieri un quadro evidente, ovvero che in Aula del Senato la ministra avrebbe dichiarato cose non vere e questo sarebbe molto grave e risulterebbe anche da alcune prove documentali e testimonianze, come quella della dipendente. Di fronte a fatti ben meno gravi ci sono state dimissioni di ministri in Italia e all’estero, quindi torniamo a chiedere con forza le dimissioni della ministra Santanchè e chiediamo a Giorgia Meloni di assumersi le sue responsabilità e intervenire. Da troppo tempo aspettiamo le risposte dal governo, innanzitutto da Meloni che da giorni è silente”.

Poi si è passati a illustrare la “controriforma” fiscale del Pd, che prevede un Irpef duale sul modello tedesco, taglio del cuneo fiscale, razionalizzazione degli incentivi, concordato biennale e riforma del catasto. Tutti punti tradotti in emendamenti alla Camera, dove è in corso l’esame della delega al governo sulla riforma del fisco. Scendendo nel dettaglio, per quel che riguarda l’Irpef l’intenzione del Pd è eliminare i regimi speciali e sostitutivi e organizzare il prelievo sui redditi in un’ottica duale: tutti i redditi di lavoro e per quelli derivanti dall’impiego di capitale una sola aliquota; sostituzione degli attuali scaglioni e aliquote con un sistema progressivo “ad aliquota continua” (modello tedesco); utilizzo delle maggiori entrate derivanti dalla revisione di detrazioni e deduzioni Irpef per ridurre il carico sui soli soggetti che pagano quel l’imposta.

Altra novità riguarderebbe i redditi attualmente soggetti a imposta sostitutiva, che sarebbero tenuti a contribuire al prelievo comunale e regionale. Per quanto riguarda l’Ires, invece, la proposta prevede la razionalizzazione e stabilizzazione degli incentivi per gli investimenti, la formazione, la ricerca e sviluppo, l’occupazione, il Mezzogiorno, e conferma della SuperAce (per incentivare anche la capitalizzazione delle imprese e non solo la mancata distribuzione degli utili). Sul capitolo relativo al contrasto all’evasione e all’erosione e ai condoni, si propone la soppressione di ogni riferimento a definizioni agevolate di vario genere e tipo e al concetto di sopravvenuta difficoltà a pagare per togliere il penale nei processi tributari; introduzione di una misura specifica di contrasto all’evasione Iva (aliquota unica nelle transazioni intermedie, che non altera l’onere finale sul consumatore) e di un principio di riduzione dell’erosione.

Infine, per quel che riguarda il catasto, i dem vorrebbero introdurre la relativa riforma, con riferimento ai valori di mercato degli immobili, eliminando i moltiplicatori esistenti, garantendo la parità di gettito e redistribuendo il gettito fra i contribuenti senza aumentare l’onere complessivo.

 

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