Estratto dall’articolo di Edoardo Romagnoli per IlTempo.it

Il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto nella conferenza stampa, indetta ieri a Palazzo Chigi, ha smentito i ritardi sul programma del Piano nazionale di ripresa e resilienza. « Le opposizioni parlano di ritardi ma il concetto di ritardo mi sembra opinabile, di quale ritardo si parla? Non riesco a comprendere a cosa ci si riferisca. Mi farebbe piacere ascoltare qualche argomento specifico sul ritardo e se c’è un ritardo ma credo che questo sia un esercizio non utile al Paese» ha detto Fitto. Per il ministro quindi nessun ritardo e anche la scadenza per la quarta rata, fissata al 30 giugno 2023, è puramente indicativa. «Il Regolamento europeo – ha spiegato il ministro – non prevede termini vincolanti per la presentazione delle richieste di pagamento ma si limita a stabilire che ciascun Stato membro, raggiunti gli obiettivi definiti nel Piano, possa presentare la richiesta due volte l’anno». Per quanto riguarda la terza rata, da 19 miliardi, e la quarta, da 16 miliardi, Fitto ha spiegato: «Il dato del ritardo» dell’Italia sul Pnrr «andrebbe circoscritto e individuato. Io porto dati oggettivi e aspetto di essere smentito: ci sono tre Paesi (Italia, Grecia e Spagna, ndr) che hanno chiesto il pagamento della terza rata. Se noi siamo in ritardo, gli altri che situazione hanno?» ha specificato il titolare del dicastero di largo Chigi.

Il ministro ha spiegato come sulla terza rata siamo «nella fase di verifica di alcuni aspetti di dettaglio dal punto di vista dell’interpretazione». Mentre sulla quarta è stato fatto un lavoro che «punta a evitare una lunga fase di verifica». Fitto ha ribadito più volte il punto sottolineando come il governo abbia lavorato insieme alla Commissione per la revisione degli obiettivi della quarta rata. Modifica che è stata approvata nel tardo pomeriggio di lunedì 10 luglio ed è per questo che la cabina di regia è stata indetta all’ultimo minuto. Quindi nessuna convocazione d’urgenza per affrontare i ritardi sul Pnrr ma solo una calendarizzazione avvenuta successivamente all’ok da Bruxelles. «Siamo di fronte a diverse fake news: non c’era nessuna convocazione urgente della cabina di regia, che è avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri perché abbiamo avuto il via libera tecnico dell’Europa, dunque solo allora è partita la convocazione». Le garanzie dei tempi per ricevere la quarta rata «non può darle nessuno. Noi abbiamo impostato un lavoro preliminare definendo quali obiettivi andavano corretti per raggiungere il risultato e quindi evitare di avere una decurtazione, con il pagamento parziale della rata, e poi per evitare una fase di verifica molto lunga. Vorrei anche dire, augurandomi che non venga interpretato in modo polemico, che noi stiamo operando sulla terza e quarta rata su obiettivi e situazioni che non riguardano le decisioni di questo governo. Noi stiamo operando per intervenire e avviare delle correzioni».

Fitto ha risposto anche a chi gli chiedeva da tempo di riferire in Aula. «Andrò in Parlamento il 18» luglio «per la relazione semestrale, e penso di essere andato in Parlamento un numero di volte non paragonabile rispetto a quanto accaduto nei due anni precedenti. Il tema dei ritardi è particolare: non ho ancora ascoltato un riferimento preciso a un ritardo imputabile a noi che sia oggettivo». Il leit motiv per il ministro è quello di lavorare veloce «ma non in fretta perché la fretta può comportare errori decisivi per il Paese. Mi auguro che il dibattito sia impostato su proposte ma ogni giorno sento cose contro: penso che l’Italia avrebbe bisogno di un confronto serio, con proposte costruttive, invece di polemiche sterili che non servono a nessuno. Dobbiamo lavorare per raggiungere un obiettivo che non è del governo ma del Paese».

 

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