Estratto dall’articolo di Fulvio Carro per Il Secoloditalia.it

La Schlein cerca di provocare, Conte straparla e urla. Pd e Cinque Stelle si coprono di ridicolo. Parlano solo adesso di salario minimo. Si risvegliano, dopo essere stati una sorta di Bella Addormentata. E all’improvviso dicono che gli stipendi sono bassi. Sempre adesso si rendono conto che quella della povertà è una questione complessa. Sgomitano, puntano il dito. Ma nascondono una realtà che brucia parecchio. Negli ultimi anni, infatti, sono stati i dem e i grillini che, al governo, hanno espresso i ministri del Lavoro. Su quelle poltrone si sono alternati Luigi Di Maio, Nunzia Catalfo e Andrea Orlando. Non hanno mai aperto bocca sul salario minimo. Non hanno mosso un dito.

Salario minimo, i dati dell’Ocse

«Secondo l’OCSE, in tutti i Paesi europei dal 1990 ad oggi il salario medio annuale è aumentato, in alcuni casi è aumentato molto, tranne che in Italia». Ad affermarlo è Andrea Mascaretti di Fratelli d’Italia, componente della commissione Lavoro della Camera dei deputati.  «Il nostro è l’unico Paese europeo in cui i salari sono diminuiti rispetto al 1990. Analogamente, volendo guardare la produttività italiana rispetto a quella dei principali paesi europei, nell’ultimo decennio è aumentata solamente dell’1,2%, a fronte di un incremento di 8,6 punti percentuali in Germania e Francia e di 7,8 in Spagna e nell’Area-euro. Delle mancate soluzioni a questi problemi e della pessima situazione in cui ci è stato consegnato il Paese con le ultime elezioni, sappiamo che Pd e 5Stelle sono i principali responsabili».

A sinistra sono diventati improvvisamente dei bravi statisti…

«Quindi», spiega, «avendo misurato le loro capacità sulla pelle dei lavoratori italiani e faticando a immaginare che siano diventati improvvisamente degli bravi statisti non appena gli elettori li hanno spediti all’opposizione, bene ha fatto il presidente Meloni, dopo averli ascoltati, ad affidare al Cnel lo studio di una proposta per contrastare il problema dei salari bassi».

 

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