Nicola Porro

Nicola Porro

Estratto dall’articolo di Bartolo Dall’Orto per IlGiornale 9 maggio 2023

Il caso dei corsi di formazione del progetto Gol da 4,4 miliardi di euro. Le critiche del conduttore di Quarta Repubblica.

Per essergli sfuggita, gli è sfuggita. Durante l’ultima puntata di Quarta RepubblicaNicola Porro per qualche secondo ha smesso i panni del conduttore e si è lasciato andare ad una considerazione polemica sui soldi che l’Europa ci versa per garantire la formazione dei disoccupati. E che invece sembrano sfumare nel nulla.

La notizia è fresca e l’ha data ieri mattina il Corriere della Sera. Le regioni italiane dovrebbero formare migliaia di persone investendo 4,4 miliardi di euro del piano “Gol”, ovvero il progetto dal nome “Garanzia occupabilità lavoratori”, ma qualcosa non sta funzionando. Il fondo è garantito dall’Ue per cercare di aiutare 3 milioni di disoccupati a trovare un posto. Di questi, 800mila avrebbero “solo” bisogno di un corso di formazione professionale. Piccolo problema: sebbene entro dicembre 2022 l’Italia avrebbe dovuto già istruire 160mila persone, ad oggi neppure una avrebbe davvero completato il percorso.

Soldi andati in fumo se, entro il 2025, non troveremo un modo per recuperare il tempo perduto. Per il 2023 l’obiettivo dovrebbe essere quello di formare altri 320mila addetti, che si andranno ad aggiungere alle 160mila unità del 2022. Tante, troppe. “Perché il governo non dice alle regioni ‘Ma cosa state facendo’?”, si è chiesta l’onorevole Vittoria Baldino del Movimento Cinque Stelle nel salotto di Rete4. A quel punto Porro è intervenuto: “Vi segnalo che quei soldi andavano spesi dai governi precedenti”. Replica di Baldino: “Stiamo parlando di soldini che le Regioni ogni anno dovrebbero investire per formare delle persone ma non li spendono”. Ma il conduttore non ci sta: “Qui non ci sono lavoratori da formare – è sbottato – Qui ci sono solo 4,4 miliardi che io prenderei e darei alle imprese. Quando ho letto il pezzo del Corriere mi è venuto il sangue al cervello”.

La ragione è semplice, spiega Porro. E riguarda il processo con cui vengono investiti i fondi: “L’Europa li mette a disposizione e va bene, poi arrivano le Regioni che fanno i piani, danno questi soldi ai centri per l’impiego, i quali prendono dei formatori per spiegare ai disoccupati il sistema ‘Dos’ nell’informatica”. Come a dire: corsi inutili, peraltro pagati a caro prezzo. Le tariffe sono definite dall’Anpal: un’ora di corso costa 131 euro, più 90 centesimi per ogni partecipante. Sarà un caso, ma secondo quanto segnala il Corriere, da quando esiste il progetto Gol più che produrre posti di lavoro sono fiorite le società di formazione che si occupano di realizzare i corsi. Seminari che spesso, scrive il Corsera, “non tengono conto dei bisogni delle imprese”. ”Mi viene il sangue al cervello – è sbottato infine Porro in diretta – se penso a 4,4 miliardi buttati nel cesso: abbiamo trovato il lavoro a formatori che dovrebbero formare gente che non si forma affatto”. Un paradosso.

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