Estratto dall’articolo di Francesca Galici per IlGiornale

Marie Therese Mukamatsindo e Liliane Murekatete, suocera e moglie dell’onorevole Soumahoro, sono state poste agli arresti domiciliari a seguito dell’indagine sulla gestione dei migranti.

Primo provvedimenti nell’ambito dell’indagine condotta a Latina in merito alle attività delle cooperative coinvolte nella gestione di richiedenti asilo e di minori non accompagnati nella provincia di Latina della moglie e della suocera dell’onorevole Aboubakar Soumahoro. Le due donne, su disposizione del gip, sono state assegnate agli arresti domiciliari. La misura è stata eseguita dalla guardia di finanza di Latina.

“Prendo atto della misura applicata a mia moglie Liliane, null’altro ho da aggiungere o commentare, se non che continuo a confidare nella giustizia. Ribadisco, come è agli atti, la mia totale estraneità a tutto e chiedo nuovamente di rispettare la privacy di mio figlio“, ha dichiarato l’onorevole a seguito della notizia.

Marie Therese Mukamatsindo e Liliane Murekatete non sono però le uniche destinatarie di un provvedimento di reclusione, perché la guardia di finanza ha eseguito anche un’altra misura nei confronti di uno dei figli della suocera del deputato. Una torbida vicenda familiare che grazie alle indagini della procura di Latina ha messo in luce un sistema di gestione dei migranti spregiudicato da parte appartenenti al consiglio di amministrazione della cooperativa sociale integrata “Karibu”. Le tre persone che ora si trovano ai domiciliari sono accusate a vario titolo di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) e autoriciclaggio. Questo caso ha fatto emergere ancora una volta le criticità ben note del nostro Paese, dove le coop rosse hanno il predominio su un settore delicato come quello dell’accoglienza dei migranti.

In aggiunta alle misure cautelari, la Guardia di finanza ha effettuato anche un sequestro preventivo a fini di confisca, anche per equivalente, del profitto del reato nei confronti degli indagati. In una nota della Guardia di finanza si legge: “Le cooperative Karibu e Consorzio agenzia per l’inclusione e i diritti italia (in sigla Consorzio a.i,d. italia), nonché la Jambo Africa (per il tramite della Karibu) hanno percepito ingenti fondi pubblici da diversi Enti (Prefettura, Regione, Enti locali etc.) destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, fornendo tuttavia un servizio inadeguato e comunque difforme rispetto a quello pattuito“.

Nello specifico, la procura di Latina contesta agli indagati il sovrannumero di migranti nelle strutture preposte, alloggi fatiscenti con arredamento inadeguato, condizioni igieniche carenti e riscaldamento assente. Condizioni di vita disumane per i migranti che, a fronte dei fondi ricevuti dalle coop, sarebbero dovuti essere accolti in condizioni molto più dignitose. Nelle strutture, inoltre, i militari della Guardia di finanza hanno rilevato importanti carenze nell’erogazione dell’acqua calda, oltre che nella conservazione delle carni e scarsa qualità del cibo.

Nella relazione del pm viene sottolineato che l’inosservanza delle condizioni ha “generato considerevoli risparmi di spesa/profitti, che sono stati utilizzati per spese varie (alberghi, ristoranti, abbigliamento di lusso, accessori, gioielli ecc.) e investimenti del tutto estranei alle finalità del servizio pubblico“. Questo a scapito dei migranti che vivevano, come scrive il pm, “in condizioni offensive dei diritti e della dignità degli uomini e delle donne, aggravate dalla condizione di particolare vulnerabilità dei migranti richiedenti protezione internazionale“.

Numerose le reazioni politiche. “Gli sviluppi dell’inchiesta Karibu e le dure accuse dei pm sono inquietanti. Fermo restando la presunzione di innocenza, è incredibile che la sinistra e alcune delle sue trasmissioni tv avessero scelto Soumahoro come testimonial delle loro battaglie“, ha dichiarato Matteo Salvini. “Due familiari si Soumahoro ai domiciliari. Complimenti a Bonelli: ora ha più parenti di parlamentari arrestati che voti. Un bel record“, è il commento di Gianangelo Bof, parlamentare della Lega. Maurizio Gasparri, invece, mette il focus sui tempi della giustizia: “In tutti questi mesi gli indagati hanno avuto probabilmente mano libera e non comprendiamo un intervento ritardato. Che o non era necessario, o, diversamente, doveva avere altri tempi. Misteri della giustizia italiana. Quindi vedremo gli sviluppi“.

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