Fonte:liberoquotidiano 21 febbraio 2021 di Brunella Bolloli

Il professore di Storia dell’università di Siena passerà alla storia, il gioco di parole è voluto, per la sua ignoranza. Giovanni Gozzini, questo è il nome del personaggio, ignora l’educazione e il fatto che nel 2021 se vai alla radio e insulti una donna, di qualunque partito ella sia, sei fuori dal tempo, finisci lapidato e devi chiedere scusa. Nello specifico costui, che sicuramente non vota a destra, ha attaccato Giorgia Meloni, ovviamente assente alla discussione, non con argomenti sul merito ma con le peggiori parole che si possono usare verso una signora: «Vacca», «scrofa», poi «pesciarola», «ortolana», sobillato da altri due geni ospiti come lui dell’emittente fiorentina Controradio, tra cui lo scrittore Giorgio Van Straten che gli ha suggerito un «peracottara», tanto per rimanere sullo stile romanesco.

Peccato che non ci sia nulla da ridere, non c’è ironia da fare, Gozzini è un professore che si spaccia per intellettuale e certe persone dovrebbero dare il buon esempio, non sprofondare nei bassifondi della più becera critica politica. Fratelli d’Italia, con il deputato Giovani Donzelli in testa, ha fatto quadrato attorno alla propria leader e ha chiesto che l’università di Siena licenzi Gozzini o almeno lo sospenda. Gli alleati di Forza Italia e Lega si sono detti indignati per il trattamento subìto da Giorgi, la quale ha chiesto cosa sarebbe accaduto se a essere bersaglio delle parolacce fosse stata una donna di sinistra.

Perfino il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha detto che la misura è colma «c’è un limite invalicabile tra critica e violenza», ha ribadito e infatti ha chiamato direttamente la leader di Fdi per darle solidarietà. E Meloni ha ringraziato il capo dello Stato. «Gli auguri di morte a Liliana Segre che si vaccina. Ora questo qui contro l’onorevole Meloni. Contro le donne è sempre più facile… Non sarebbe ora di smetterla?», ha twittato il portavoce del presidente della Repubblica Mattarella, Giovanni Grasso su Twitter. Anche da Teresa Bellanova (Italia Viva) parole di vicinanza alla Meloni. Gozzini alla fine si è scusato. «Non è mio costume promuovere un linguaggio che non sia più che rispettoso nei confronti di tutti. Per questo, per il fatto di aver usato delle parole sbagliate durante la trasmissione sono a porgere le mie scuse a tutti quanti, a Giorgia Meloni per prima e a tutte le persone che si sono sentite offese», ha scritto il prof dopo il polverone. Ma non basta. L’università di Siena prenderà provvedimenti. Il numero uno dell’Ateneo di Siena, Francesco Frati oggi stesso avvierà formali verifiche invitando la commissione ad hoc a ‘indagare’ sul caso. Anche la neoministra Messa è intervenuta sul tema. «Ennesimi insulti gratuiti e ignobili contro Giorgia Meloni. Chissà cosa ne penseranno coloro i quali chiedono a gran voce una legge contro la “misoginia” che spesso si rivelano essere gli stessi che insultano le donne di destra o che si girano dall’altra parte in episodi come questo. Doppiopesismo che non è più tollerabile. A noi piaci così come sei, Giorgia», ha commentato Umberto La Morgia, capo degli Omosessuali di destra.

Riflessioni sull’articolo

Al di la di tutto del pensiero delle ideologie e tutto il resto, il gesto Del Presidente Mattarella e un grandissimo gesto, da capo dello stato vero, con grande senso del dovere anche attraverso questi gesti esalta l’onore della nostra Nazione, e mostra grandissimo rispetto nelle istituzioni, poi si può discutere di tutto, essere d’accordo o non, avere ideologie e visioni del Paese diverse, ma i grandi gesti vanno sempre riconosciuti. Le affermazioni del tizio che io mi dispiace non chiamo professore per non offendere i professori in generale i quali meritano grandissimo rispetto, e di uno squallore mai visto, le scuse non bastano a mio parere, se passa questo messaggio che basta scusarsi e tutto e risolto non va bene e un professore ha la responsabilità di esserlo si assume le su dette responsabilità, deve essere sanzionato il suo squallore, deve pur avere una giusta sanzione, altrimenti diventa troppo facile per tutti il basta scusarsi

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