Fonte:Secoloditalia.it

Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, plaude all’ottimo lavoro diplomatico di Giorgia Meloni per fronteggiare il problema dell’immigrazione ricordando che L’Europa è latitante, che Lampedusa va considerata un confine europeo prima ancora che italiano e svela che solo l’11 per cento dei clandestini sbarcati in Italia ha ottenuto la protezione internazionale.

“Direi che il governo, il ministro Piantedosi, sta facendo il possibile davanti ad un flusso che è doppio. Tra l’altro va riconosciuto alla premier Meloni che ha riattivano i canali diplomatici a livello internazionale in maniera assolutamente ottima – dice Zaia intervenendo a ‘Non Stop News’ in onda su radio Rtl 102.5. – Io penso che la vera azione da fare oggi sia in Europa che non può continuare a percepire Lampedusa come confine italiano, è confine europeo. I migranti quando arrivano a Lampedusa, arrivano in Europa. E l’Europa è latitante. Siamo un paese fondatore dell’Europa, siamo dei contribuenti non possiamo accettare che si comporti così”.

“La protesta dei sindaci deve essere rispettata. I sindaci sono coloro che controllano e hanno la responsabilità dei loro territori. Nel mio Veneto, i comuni hanno buon carico, i sindaci hanno ben coscienza di come è il fenomeno. – conclude Zaia – oggi però dobbiamo capire che l’Italia non ce l’ha può fare da sola. Tutta l’Africa in Italia non ci sta: non è questione di essere razzisti, è questione di essere obiettivi”.

“Per Zaia la situazione è “preoccupante. Gli indicatori ci dicono che quest’anno chiuderemo il bilancio con il doppio di arrivi rispetto all’anno scorso, il che vuole dire che arriveremo a oltre 200mila persone dai dati ufficiali”.

Dopo Di Che “la tragedia c’è ed è una tragedia di titolarità nell’ingresso in Italia visto e considerato che – svela il presidente della Regione Veneto – i dati ci dicono che solo l’11% dei migranti avrà il riconoscimento dello status di rifugiato. Quindi l’11% di quelle 200mila unità verrà riconosciuto di essere scappato dalla morte, fame, persecuzione, quindi noi stiamo ospitando delle persone che non avranno mai questo riconoscimento e questo è un dato preoccupante”.

“Per noi la misura è colma visto e considerato che in Veneto in quest’ultima ondata migratoria stiamo ospitando 9mila persone, e a queste si aggiungono i 15mila profughi ucraini e il Veneto ha sempre avuto una certa attenzione verso l’accoglienza – aggiunge Zaia. – Non abbiamo mai rifiutato l’aiuto a nessuno, il nostro modello di accoglienza è riconosciuto come uno dei migliori, ma in questo momento abbiamo un totale di 550mila di immigrati, cioè il 13% della popolazione veneta è di immigrati che hanno scelto il Veneto per un progetto di vita e si sono integrati, però siamo molto preoccupati”.

“Riconosciamo che ci troviamo in una congiuntura astrale negativa, una tempesta perfetta, i flussi migratori sono raddoppiati sono figli di molti fattori, non ultimo quello della congiuntura internazionale che è negativa perché la guerra, anche se è in Ucraina, anche se qualcuno la vede lontana dall’africa, ha avuto i suoi effetti in tutto il mondo, si pensi all’aumento dei costo delle materie prime o il tema dell’alimentazione e poi anche il meteo”.

 

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