Fonte:secoloditalia 09 febbraio 2021 di Riccardo Angelini

Laura Boldrini e il nuovo governo Draghi. L’esponente dem è tra quelli che più sono presi da convulsioni al pensiero di un esecutivo che veda la sinistra a fianco dei leghisti. E sì, ritiene la ex presidente della Camera, non sarà un esecutivo politico, ma un problema c’è. Soprattutto per chi ha costruito come lei la propria carriera politica sull’ostilità verso il leader del Carroccio.

Boldrini: nel nuovo governo Draghi sì ma senza vincolo di maggioranza

Quindi, come afferma la stessa Boldrini in un’intervista alla Stampa, il nuovo governo dovrebbe avere un programma focalizzato sulle emergenze richiamate da Sergio Mattarella, mentre non potrà esserci «vincolo di maggioranza» sulle altre questioni, a partire dall’immigrazione.

Boldrini: maggioranza non politica per Draghi, vale la libera dialettica

“Questi – chiarisce ancora – sono un governo e una maggioranza che nascono come conseguenza di una crisi – la crisi del Covid e le conseguenze economico-sociali – e ritengo che dovrebbe avere obiettivi che rispondano a questa emergenza. Gli altri temi dovrebbero essere affidati alla dialettica parlamentare: non ci dovrebbe essere un vincolo di maggioranza, chiaro? Non nasce una nuova maggioranza politica, vale la libera dialettica parlamentare. È anche già successo in passato, pensiamo alla legge sul divorzio”.

Reticenze e malumori hanno irritato Mattarella

Malumori e reticenze che hanno già irritato il Colle e che Boldrini ribadisce con fastidio:  «Chiariamo: è evidente che bisogna delineare il recinto, ci sono preoccupazioni, considerazioni che uno deve fare. Le preoccupazioni nascono dal momento che non si sa ancora quello che è il perimetro. Vediamo quello che Draghi riuscirà a mettere insieme. Del resto è abituato a fare un lavoro delicato, alla Bce ci sono colombe e falchi. È una figura capace di fare sintesi e la sintesi qui ci vuole».

Sull’immigrazione il Pd vuole le mani libere

Soprattutto sull’immigrazione per Boldrini non si deve transigere. «È evidente. Il lavoro che abbiamo fatto con il governo Conte II è importante, equilibrato, attento ai diritti e ai doveri. Abbiamo mandato in soffitta i decreti Salvini, è stato un momento importante e qualificante di quel governo. Adesso non si torna certo indietro».

Riflessioni sull’articolo

E ti pareva erano scontate le preoccupazioni della senatrice, tutto in nome di un ideologia che si scontra con i problemi della realtà, frenesia daccogliere con relativo business , e poi lasciare i migranti al proprio destino, spesso costretti a vivere nel nostro paese in condizione disumane, come si vede in numerosi servizi televisivi esempio (Roma Termini), o le tante povera schiave costrette alla prostituzione, che sono sotto gli occhi di tutti per le strade notturne delle grandi citta, inviterei la senatrice a uscire dal suo limbo dorato e fare un giro di notte per le strade Romane o Milanese, per dimostrare cosa ha portato questa frenetica accoglienza, ma probabilmente alla senatrice le condizioni future degli immigrati non e che gli interessano cosi tanto l’importante accogliere in nome del business per certe cooperative.

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