Estratto da LiberoQuotidiano.it

Elly Schlein deve parare i colpi di Vincenzo De Luca. Il governatore della Campania ha usato toni durissimi per colpire la segretaria e i dirigenti dem che fanno parte della sua segreteria: “Mi imbarazza – ha tuonato il presidente della Regione Campania – avere gente che magari consuma 300 euro l’ora per le imbecillità, e 300 euro l’ora sono i due terzi di una pensione al minimo, e mi domando quale credibilità possa avere chi ha questo rapporto di coerenza fra il modo di vivere e il modo di parlare”. Parole, come dicevamo, durissime, alle quali Luca Telese ha chiesto alla Schlein di rispondere a In Onda. La segretaria ha sfoderato una delle sue celebri supercazzole per non rispondere a De Luca e dunque per non fare chiarezza sulla guerra che sta sconvolgendo il Pd: “Il cambiamento non piace a tutti, evidentemente non andrò a genio a tutti, ma alle polemiche personali non rispondo, rispondo con la politica…”.

Poi il solito spot all’estate “militante”: “Sarà un lavoro lungo quello della ricostruzione della credibilità e di una identità forte del Pd. L’estate del Pd sarà una estate di militanza sui bisogni delle persone per cercare di ricostruire una connessione con quelli che vorremmo rappresentare. E questo, l’ho sempre detto, non lo fa una persona da sola”. Insomma in circa 30 minuti di intervista, la Schlein non ha sciolto i nodi che riguardano i dem e ha sciorinato i soliti attacchi alla Meloni. Nulla di nuovo. Salvo registrare l’imbarazzo in chiusura sui sindaci rossi che farebbero la “cresta” sui fondi chiesti al governo per l’Emilia Romagna. Telese chiede: “Ci metterebbe la mano sul fuoco che nessuno di questi ha gonfiato le richieste per i fondi stanziati dal governo?”. Altra supercazzola: “Io non parlo di mano sul fuoco, dico che non bisogna strumentalizzare un dramma come quello dell’alluvione”. Insomma, è sempre colpa di Giorgia Meloni.

In Onda, Elly Schlein e il sondaggio di Mentana: cosa non torna

Elly Schlein ospite a In Onda, il talk show estivo di La7. In apertura di puntata Marianna Aprile introduce così la segretaria del Pd: “Non c’è serata migliore per ospitare la segretaria del Pd, come ha detto Enrico Mentana, i sondaggi premiano la sua guida dem”. Non si sa su quale tg fosse sintonizzata Marianna Aprile, ma di fatto nella rilevazione andata in onda questa sera, 3 luglio, il Pd per Swg perde lo 0,2 per cento. Un modo un po’ originale da parte degli elettori per “premiare” la Schlein e la sua segreteria.

Certo, nel corso del Tg, Mentana ha mostrato un altro sondaggio in cui viene posta una domanda agli elettori: “Secondo lei, in futuro, il Pd cosa dovrebbe fare?”. Per il 64 per cento i dem dovrebbero “avvicinarsi al Movimento Cinque Stelle e stringere un’alleanza che possa essere competitiva con il centrodestra”. Per il 26 per cento il Pd dovrebbe restare distante dai Cinque Stelle. Ma questi dati di certo non “premiano” la segretaria del Pd.

Anzi, ricordiamo alla Aprile, che nel settembre del 2022, alle elezioni il Pd era al 19 per cento. Oggi, numeri alla mano è al 19 per cento. Di fatto l’effetto-Schlein vale l’1 per cento. Davvero poco per una leader che avrebbe dovuto rilanciare il Partito democratico. Poi, dopo il blocco pubblicitario, viene svelato l’arcano: c’è un altro sondaggio di Swg in cui il 64 per cento degli elettori dem giudica positivo il lavoro della Schlein alla guida del partito. Peccato però che tutto ciò non si riversi nelle intenzioni di voto e non appassioni per nulla chi non vota Pd ma si riconosce nei colori della sinistra. Insomma c’è qualcosa che non torna in questo “plebiscito” pro-Schlein che ha spostato un punto dalle ultime elezioni…

 

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