Fonte:secoloditalia 20 febbraio 2021 di Federica Parbuoni

Condannati per mafia e affiliati alle più potenti cosche del Palermitano, e lo stesso percettori del reddito di cittadinanza. La Guardia di Finanza ha fatto emergere l’ennesima vergogna che travolge il sussidio. E che, per le dimensioni dello scandalo, si pone come un altro caso particolarmente più eclatante. I mafiosi sovvenzionati dallo Stato col Reddito di cittadinanza, infatti, in questo caso sono ben 145.

Basta una dichiarazione mendace e il gioco è fatto

Il meccanismo con cui i 145 mafiosi hanno ottenuto il Reddito di cittadinanza direttamente o per il tramite dei loro familiari è sempre lo stesso, caratterizzato da una sconfortante semplicità: hanno presentato dichiarazioni mendaci. La Gdf li ha scoperti con un controllo a tappeto su circa 1400 persone, tra le quali ha selezionato coloro che, a partire dal 2009, hanno subito condanne definitive per il reato di associazione di tipo mafioso o per reati aggravati dal metodo mafioso, quindi per reati che impediscono di fruire del reddito di cittadinanza.

Una lunga lista di reati

La lista deireati per cui queste persone sono state condannate è sconcertante: c’è l’associazione mafiosa e poi c’è l’aggravante del metodo, applicata a casi di tentato omicidio; estorsione; rapina; favoreggiamento; trasferimento fraudolento di beni; detenzione di armi; traffico di sostanze stupefacenti; illecita concorrenza con minaccia o violenza; scambio elettorale politico-mafioso. Tutte circostanze già certificate dalla giustizia italiana, eppure ignorate dall’Inps che ha erogato il sussidio. Così dal 2019 a oggi lo Stato ha sborsato un milione e 200mila euro di “paghetta” a questi pregiudicati.

Ecco chi sono i mafiosi con il reddito di cittadinanza

Soldi che ora bisognerebbe cercare di recuperare in qualche modo. Ma la misura dell’operazione è data dai numeri dei sequestri preventivi effettuati fin qui: hanno riguardato 26 dei condannati, per una cifra complessiva di appena 70mila euro. E sì che i nomi coinvolti sono di primo piano nel panorama della criminalità organizzata locale, e non solo. Tra i colpiti dal provvedimento figurano, infatti, appartenenti alle famiglie mafiose della Kalsa, di Resuttana, di Passo di Rigano, di Partinico e di Carini, nonché affiliati ai clan degli Inzerillo e dei Lo Piccolo.

Riflessioni sull’articolo

Che il reddito di cittadinanza per chi ne ha davvero bisogno sia una cosa giusta su questo non c’è dubbio, il problema è la gestione le modalità e la facilità con cui viene rilasciato, sono molto discutibili, ma anche l’inserimento nel mondo del lavoro molti per tanti motivi non troveranno mai un impiego, lo stesso nasce come strumento di transizione di chi lo percepisce per il successivo inserimento nel mondo del lavoro, invece si è venuto a creare un sistema dove in realtà molti che lo percepiscono non hanno nessuna intenzione di andare a lavorare, perché alla fine son convinto che chi vuole lavorare davvero, tra mille difficoltà alla fine riesce a trovare un impiego, poi ci sono quelli che lo prendono lavorando in nero anche questi personaggi sono tantissimi, allora si capisce bene che chi ne ha davvero bisogno sono pochissimi, e che basterebbero solo dei controlli molto più rigidi..

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