Fonte:IlTempo 13 luglio 2021 di Giada Oricchio

Agorà, Renzi disintegra Enrico Letta sul ddl Zan: “Vive di ideologia, così rischia di rovinare tutto”.

Il ddl Zan sull’omotransfobia è approdato al Senato e c’è grande attesa per l’esito del voto. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, si appella al buonsenso e al tempo stesso bacchetta il centrosinistra: “Troppa ideologia. Letta vuole mettere la bandierina”. Poi annienta il M5S: “Conte può occuparsi solo di Statuti” e fa autoironia: “Come diceva Arbasino io sono un solito str**zo”. Matteo Renzi, in collegamento con Agorà Estate, il talk politico di Rai3, conferma la linea politica del suo partito sul ddl Zan: “Faccio un appello al buonsenso. Possiamo dare una legge che dia maggiori tutele alle persone omosessuali, transessuali e quelle aggredite per la loro disabilità. Siamo a un passo tanto così da portare a casa il risultato”. Ma non tutto fila liscia come l’olio perché l’ex premier individua due avversari (ipse dixit): “Da un lato c’è la destra che fa ostruzionismo e dall’altra c’è una parte della sinistra che vive di ideologismo. La proposta di mediazione di Ivan Scalfarotto allarga le tutele, ma qualcuno vuole mettere una bandierina e rischia di mandare a carte quarantotto tutto”.

Il riferimento è al segretario del PD, Enrico Letta, che preme per far approvare il testo così com’è. Renzi ribadisce che è molto semplice fare grandi discorsi per prendere migliaia di like e migliaia di applausi, mentre è più difficile portare avanti posizioni come le sue cioè quelle di “chi fa fatica, si prende gli insulti, viene accusato di fare compromessi però porta a casa le riforme e le leggi. E’ accaduta la stessa identica cosa quando facemmo le unioni civili”. Il leader di Italia Viva sottolinea di essere contrario a tornare in Commissione: “Dico alla Lega di non fare passi indietro. Hanno fatto una proposta con Ostellari ed è molto positiva anche se lascia fuori i transessuali. E poi dico a una certa sinistra: davvero volete rincorrere soltanto chi mette le bandierine e non portare a casa una riforma? Non c’è il clima per andare allo scontro ideologico. Quando ciascuno si mette la maglia del club può vincere lo scudetto ma non la Champions, se invece ci mettiamo la maglia della Nazionale magari siamo campioni d’Europa. Mi piacerebbe che oggi in Parlamento prevalesse la capacità di unirsi e non di dividersi”.

Il già segretario del PD ha tempo per sponsorizzare il suo libro Controcorrente: “E’ un tentativo per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Sto diventando grande, Alberto Arbasino definiva tre stadi nella categoria delle persone: brillante promessa, solito… non possiamo dirlo in televisione… e venerato maestro. Ecco io sono nella categoria di mezzo… il solito stro**o. Non si può dire, ma l’ho detto”. Più che sassolini, Renzi scaglia pietre contro il M5S: “Nel libro spiego perché Draghi è meglio di Conte, perché Figliuolo è meglio di Arcuri. Non ho niente contro Conte, lo trovo bravissimo a occuparsi degli Statuti del Movimento, ma sono più tranquillo se a parlare con Biden c’è Draghi. Per tre anni la comunicazione italiana è stata guidata da un signore che si chiama Rocco Casalino che negli ultimi giorni deve aver preso una laurea in Teologia perché ha detto che andrò all’inferno. Non c’è stata una dittatura da Palazzo Chigi, ma si sognava una dettatura: un’unica grande narrazione. La politica non sono gli influencer bensì persone che hanno il coraggio di andare controcorrente e noi di Italia Viva lo abbiamo fatto”.

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