La ex senatrice Fattori (Si) accusa: “Avevo avvisato i vertici, ma Fratoianni glissò perché Soumahoro aveva un grande peso mediatico”.
Di fronte all’arresto della moglie e della suocera con un’accusa complicata per l’immagine di uno con il suo percorso sociale e politico, Aboubakar Soumahoro con un post su Facebook ricorda la sua «totale estraneità all’indagine» e ribadisce che il suo «impegno in Parlamento» continua. Del resto anche ieri i vertici dell’alleanza Sinistra Italiana e Verdi, con cui era stato eletto Soumahoro, oggi autosospeso, non hanno detto una parola sull’inchiesta. Eppure prima delle elezioni sarebbero stati messi in guardia su potenziali criticità connesse all’allora candidato. Quando un anno fa è uscita la notizia dell’indagine, i leader Nicola Fratoianni (nel tondo) e Angelo Bonelli si erano limitati a prendere le distanze dicendosi fiduciosi nella risoluzione positiva della vicenda. Eppure almeno Sinistra italiana, sarebbe stata messa al corrente da tempo su probabili anomalie nei centri gestiti dalla suocera di Soumahoro, Marie Therese Mukamitsindo. Lo ha spiegato Elena Fattori, ex senatrice di Sinistra Italiana nella scorsa legislatura – entrata sul finire nel gruppo di Fratoianni dopo aver abbandonato il M5s – in un’intervista al quotidiano Domani del novembre scorso. Racconta che nel 2019, quando era ancora con i Cinque stelle, aveva effettuato un’ispezione in uno dei centri della cooperativa Karibu e che aveva riportato quanto visto in un dossier «consegnato» ad allora esponenti di sottogoverno. Ma soprattutto di aver avvertito Sinistra Italiana. Fratoianni?: «Non ha pensato che fosse un fatto rilevante. Soumahoro aveva un grande peso mediatico. Era appena comparso su una copertina di un settimanale come futuro leader della sinistra». Con ordine. Fattori entra nel centro di Aprilia su segnalazioni di alcuni dipendenti: «Quello che ho visto era una struttura indecente dove non ospiterei manco i cani. Ricordo ancora i pavimenti sconnessi, la muffa, condizioni invivibili». L’ex senatrice ha spiegato di aver incontrato in quell’occasione la suocera di Soumahoro Marie Therese Mukamitsindo, oggi ai domiciliari, in quanto responsabile, e di aver scoperto in quel momento della parentela. «A un certo punto mentre visitiamo il centro, io e i miei collaboratori, la responsabile mi dice «Abu ti stima molto, io sono la suocera», così scopro in quel momento la parentela e sono rimasta sconcertata perché io avevo fatto alcune iniziative proprio con Soumahoro», che allora era un attivista per i diritti dei migranti e dei braccianti, «poi non ho voluto più affrontare la questione con lui». Fattori spiega di aver riferito della vicenda ai vertici di Sinistra italiana: «Ma non è stato tenuto conto della mia segnalazione anche se la candidatura è stata spinta dai Verdi di Angelo Bonelli con il quale non ho parlato». Nel candidarsi l’attivista non avrebbe fatto cenno al lavoro di moglie e suocera. Fratoianni e Bonelli comunque si erano detti «fiduciosi che la vicenda possa essere chiarita in tempi rapidi e senza alcuna ombra». Invece per le due donne sono arrivati gli arresti domiciliari. E l’accusa di «un collaudato sistema fraudolento». Soumahoro è sempre rimasto fuori dall’indagine.