Fonte:IlTempo

Sebbene di fronte al massacro e al bagno di sangue si crede che non possa esserci altro atteggiamento se non quello di condanna netta, la guerra in Medio Oriente è stata l’ennesimo pretesto utile per chi offre narrazioni distorte dei fatti. Dopo l’attacco di Hamas, l’organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista, a Israele, spiccano figure controcorrente che festeggiano lo scoppio di un conflitto che cambierà, ancora una volta, gli equilibri mondiali. Tra questi, si è fatto notare Patrick Zaki, lo studente egiziano da poco liberato dal carcere e per il quale l’Italia si è tanto battuta. Ora, l’attivista, piuttosto che sposare la linea del governo che lo ha salvato e dell’Occidente tutto, giustifica il massacro di Hamas e si schiera senza se e senza ma contro Tel Aviv. Ma c’è di più. Come ricorda un articolo de Il Giornale, Zaki sarà anche uno dei primi ospiti di Che tempo che fa, il talk-show di Fazio rinnovato e sbarcato su Nove.

“Oggi le forze di occupazione israeliane hanno bombardato una delle chiese più antiche del mondo nella zona di Zaytoun a Gaza. La Chiesa di San Porphyrius ha più di 1.600 anni”, ha scritto Patrick Zaki, che subito ha pubblicato sui suoi profili ufficiali commenti in cui si definisce “crimine di guerra” la risposta dello Stato ebraico. Lo studente egiziano, convinto della responsabilità di Israele, ha dato anche spazio alle notizie che raccontano delle famiglie uccise dagli attacchi di Tel Aviv, della vita dei bambini stroncata dagli israeliani ma non ha condannato i raid dei palestinesi, che hanno decimato la popolazione israeliana. L’attivista solo qualche giorno fa è stato autore di un attacco frontale a Benjamin Netanyahu: “Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili”, ha scritto.

 

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