Estratto dall’articolo di Bartolo Dall’Orto per IlGiornale

Guido Gianni si farà 13 anni di carcere per aver ucciso due ladri. Salvini lo difese. A firmare la condanna fu Iolanda Apostolico. Le divergenze tra Matteo Salvini e Iolanda Apostolico, la magistrata catanese che ha definito “illegittima” la detenzione di quattro tunisini nel centro di Pozzallo, non sono circoscritte solo ai messaggi a sfondo pro-migranti condivisi su Facebook e svelati da questo Giornale. Non si limitano neanche ai “mi piace” a Potere al Popolo, al sostegno mostrato alle Ong, o alla richiesta di dimissioni rivolta al leader della Lega. Già: perché quattro anni fa, come riporta in esclusiva Nicolaporro.it, la Apostolico redasse e firmò la sentenza di condanna a Guido Gianni, il gioielliere che uccise due ladri entrati nel suo negozio e di cui Salvini sostenne più volte l’istanza di legittima difesa.

È il 18 febbraio 2008 a Nicolosi quando la gioielleria di Guido Gianni viene attaccata dai malviventi: uno di loro prende in ostaggio la moglie, la immobilizza a terra, minacciandola con una pistola mentre i suoi complici tentano di svuotare il negozio. Gianni, armato di una Beretta 9×21 legalmente posseduta, reagisce: lotta contro gli assalitori ed apre il fuoco, uccidendo due ladri e ferendo il terzo. Undici anni dopo la Corte di Assise di Catania lo condannerà a 13 anni di carcere, una decisione che Salvini definirà “vergognosa” e poco giusta. “Io sto dalla parte di chi si difende, sempre”, disse il leader della Lega non sapendo che quattro anni dopo si sarebbe ritrovato nuovamente a “scontrarsi” con la giudice che firmò quella sentenza. Iolanda Apostolico.

Il fatto che sia stata proprio la magistrata oggi al centro delle polemiche a scrivere quel provvedimento di per sé non è uno scandalo. Tuttavia, l’eurodeputata Susanna Ceccardi quanche domanda se la pone: “A quel tempo, il nome della giudice non mi diceva nulla – spiega la leghista a Nicolaporro.it – Oggi invece dice qualcosa: ovvero che lo stesso magistrato che ha liberato quattro migranti è lo stesso che condivideva campagne No Borders, petizioni contro Salvini e che ha avuto tra le mani il potere di privare della libertà un padre di famiglia. Mi chiedo: perché non applicò per Gianni la scriminante della legittima difesa?”.

Apostolico, in relazione alla sentenza sui quattro tunisini trattenuti nel centro di Pozzallo, ha assicurato di non aver “mai scritto alcun provvedimento condizionato dalle mie idee”. Ceccardi però, alla luce delle notizie emerse sulle sue simpatie a sinistra, si pone una domanda: “Quella di Guido Gianni è stata una sentenza imparziale?”. “Non voglio pensare che quella fosse una sentenza politica – dice a Nicolaporro.it – perché qui si parla di una persona in carcere da 12 anni e una famiglia sul lastrico per le spese legali. Fu una sentenza imparziale? Non lo voglio pensare…. Ma di certo è quello che si sta chiedendo Guido Gianni e credo anche molti italiani”.

 

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