Estratto dall’articolo di Alessandro Sallusti per LiberoQuotidiano.it

A questo punto sorge spontanea una domanda: è più grave discriminare un uomo per le sue preferenze sessuali o un uomo per le sue idee? Nel senso: esiste anche una classifica di gravità di genere delle discriminazioni per cui alcune violenze verbali sono più lecite di altre? Se così è ditelo, perché altrimenti non si capisce l’odio “benedetto” che in queste ore la sinistra sta scaricando contro il generale Roberto Vannacci accusato di avere “maledette” opinioni odiose sui gay. Qui non si vuole entrare nel merito se le opinioni espresse dal generale nell’ormai best seller “Il mondo al contrario” siano o no compatibili con il ruolo che ricopre e l’onore dell’Istituzione a cui appartiene – su questo deciderà il ministro della Difesa Guido Crosetto o chi per lui – bensì uscire dall’equivoco che un tribunale del popolo possa decidere chi e che cosa un uomo possa odiare e chi e che cosa no (tema che è poi il cuore della tesi del libro oggi messo al rogo) e quindi distribuire pagelle e sentenze morali, etiche e professionali.

Non amo gli odiatori e me ne tengo il più possibile alla larga, ma so bene che, piaccia o no, esiste un diritto all’odio e che fin che questo non lede diritti altrui non può costituire reato. Insomma, non esiste il diritto a non essere detestati e lo so bene io ogni volta che apro gli account dei miei social nei quali odiatori professionisti danno il meglio contro di me e la mia famiglia per le mie idee, i miei scritti e il mio aspetto. Si tratta esattamente dello stesso popolo che vuole negare al generale, e a noi, la libertà di avere idee su categorie di persone e di comportamenti, quindi si tratta di un popolo illiberale, ipocrita e violento assai più di Roberto Vannacci che non risulta aver mai concretamente discriminato alcuno nella sua lunga carriera.

Ricordo bene – il video è ancora su YouTube – che nel 2009 Marco Travaglio teorizzò il diritto a odiare Silvio Berlusconi quando un tizio gli lanciò in faccia una statuetta, e ben ricordo che nessuno contestò tale tesi. Anzi, molti a sinistra annuirono e sono gli stessi che nelle ultime settimane accusano le destre di aver odiato Michela Murgia. Allora, fatemi capire: odiare Berlusconi è lecito ma odiare la Murgia è immorale? Io, per intenderci, non odio nessuno, ma questi moralisti a senso unico sono davvero il peggio della società.

 

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