Estratto dall’articolo di Luca Sablone per IlGiornale

Arriva la segnalazione della corte d’Appello di Bologna: si dovrà far luce sulla rendicontazione relativa ai 12mila euro ricevuti. Il paladino dei migranti rischia la decadenza dal seggio di deputato.

Sono settimane certamente non facili per Aboubakar Soumahoro, che nel giro di un anno è stato prima esposto come grande speranza di rinascita della sinistra e poi è stato scaricato dallo stesso fronte rosso che gli ha voltato le spalle con grande disinvoltura dimenticando di aver costruito il personaggio. Nei giorno scorsi è arrivata la notizia dell’arresto della moglie e della suocera in relazione alla gestione della cooperativa di supporto ai migranti. Ora si è presentata una nuova grana che coinvolge direttamente il deputato che in passato aveva sposato la causa di Verdi-Sinistra italiana.

Soldi per cene, vestiti di lusso e gioielli: tutte le spese dei Soumahoro

Sul caso Karibu il garantismo resta massimo in attesa che la giustizia faccia il suo corso. Anche perché il problema di imbarazzo verso Soumahoro sarebbe a livello politico e non giudiziario. Ma nelle ultime ore si è registrata una spina che lo riguarda in maniera diretta: stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, il deputato entrato in Parlamento con gli stivali sporchi di fango rischia la decadenza dal seggio di Montecitorio per presunte irregolarità nella rendicontazione dei fondi elettorali delle elezioni politiche che si sono tenute il 25 settembre 2022.

Con i fondi per i migranti la moglie di Soumahoro organizzava safari turistici

Grande rilievo ha assunto la segnalazione arrivata dalla corte d’Appello di Bologna che, dopo aver portato avanti l’operazione di revisione sulla documentazione di ogni candidato nelle circoscrizioni regionali, avrebbe riscontrato irregolarità su ben 12mila euro di contributi ricevuti in campagna elettorale. Su indicazione dell’ufficio di presidenza di Montecitorio – riporta sempre il Corriere – la commissione elettorale della Camera avrebbe avviato l’iter che alla fine potrebbe far decadere Soumahoro il quale, dopo l’esperienza con la galassia Verdi-Sinistra italiana, dal 9 gennaio 2023 fa parte del Gruppo Misto. Il quotidiano Domani ha reso note le dichiarazioni di Soumahoro che ha voluto tagliare corto: “Farò ricorso contro la deliberazione. Gli avvocati stanno lavorando per la redazione dell’atto. Quando gli avvocati avranno terminato il lavoro potrò fornire tutte le spiegazioni tecniche“.

“Non c’entro nulla”. Ma davanti ai giudici lady Soumahoro tace sulle spese pazze

A stretto giro dovrebbero essere più chiari gli sviluppi da Montecitorio. Certamente, se tutto questo fosse confermato, sarebbe un colpo durissimo per Aboubakar Soumahoro che già deve far i conti con l’imbarazzo (tutto politico) per la vicenda della cooperativa Karibu. Si aggiungerebbe così un nuovo ostacolo lungo il percorso politico intrapreso da circa un anno che si è mostrato assai tortuoso. Una vicenda che però, questa volta, lo riguarderebbe in primissima persona. In effetti, rispetto alla vicenda giudiziaria della moglie e della suocera, il caso in questione rischia di avere effetti più dirompenti sul conto della sua figura. In attesa delle conferme o delle smentite si continua a osservare il silenzio imbarazzante della sinistra. Il personaggio Soumahoro è stato costruito per via mediatica e politica, sbandierando una storia di riscatto e di lotta sindacale che racchiudeva una trama di concreta dimostrazione di impegno a difesa dei più deboli. Il processo di consacrazione del paladino dei migranti ha lasciato ora spazio a un inesorabile mutismo.

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