Estratto dall’articolo di LiberoQuotidiano

Nicola Porro, a Quarta Repubblica, nella puntata del 15 aprile, su Rete 4, torna sul caso di Francesco Micillo di Giugliano, in provincia di Napoli, l’imprenditore agricolo che si è trovato improvvisamente un campo rom abusivo sui suoi terreni. E nessuno ha fatto niente mentre lui perdeva tutto.

“Non si può essere di buon senso davanti a un buco profondo come un vulcano da parte delle istituzioni”, sbotta Rita Dalla Chiesa. “Non è possibile che questo signore non abbia avuto risposta. Non capisco perché ci sia tutta questa protezione verso un campo rom che occupa il terreno di questo signore, è una vicenda assurda. Il rispetto che hanno per questa gente non l’hanno poi per questo signore“, dice sconfortata.

L’accampamento dei rom su terreni di Micillo si è negli anni ingrandito sempre di più. L’imprenditore agricolo ha dovuto abbattere il suo vigneto e al suo posto i rom hanno fatto una discarica a cielo aperto e una strada per andare a sversare i rifiuti. Una discarica che ha attirato i topi.

Nel corso degli anni i rom hanno portato via tutto: trattori, capannoni, gabinetti, cancelli, porte blindate: “Non c’è più niente. Niente di niente”, sbotta Micillo. L’imprenditore si è rivolto a carabinieri, prefetto, sindaco. Niente. “Sono diventati 1200 persone, praticamente un paese. Finché alla morte di una bambina di 7 anni nel campo rimasta folgorata dai cavi elettrici scoperti mi arriva un’ordinanza del Comune in cui si dice che io devo abbattere tutto entro 90 giorni altrimenti veniva tutto acquisito dal patrimonio comunale”. Ora qualcuno si deciderà a occuparsi del suo caso?

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