Estratto dall’articolo di Francesco Giubilei per IlGiornale.it

La Schlein oggi in comizio a Basilea, dove i prezzi sono da capogiro.

Doveva essere l’estate di Elly Schlein, la prima da segretario del Pd in cui aveva promesso di prendersi la scena lanciando l’estate militante ma si sta rivelando un flop al punto che i più maliziosi l’hanno soprannominata l’estate latitante. Già perché per giorni non c’è stata traccia del neo segretario del Partito Democratico che, dopo una fugace apparizione alla Festa dell’Unità a Bologna, ha deciso di organizzare oggi un doppio appuntamento in Svizzera.

Alle ore 11.30 la Schlein interverrà a Bienne al Congresso del Partito Socialista svizzero mentre alle ore 14 parlerà al Festival Sconfinamenti, Festival dei libri italiani, a Basilea. Gli eventi, presentati dall’ufficio stampa del partito come un’iniziativa di raffinato calcolo politico poiché in Svizzera vivono 350.000 italiani con doppio passaporto, stride non poco con la narrazione del Pd di un partito che ha al centro della propria azione politica gli interessi dei ceti più deboli.

Mentre infatti si punta il dito contro il governo Meloni accusato di non aiutare i cittadini più poveri, il segretario del Pd guarda alla Svizzera come modello, non proprio un paese alla portata di tutte le tasche. D’altro canto la Schlein è nata proprio a Lugano in Canton Ticino ma Basilea è una delle città più care della Svizzera, basti pensare che, secondo il sito Numbeo, specializzato nel calcolo del costo della vita, vivere a Basilea costa il 54,8% in più che a Roma.

Per fare qualche esempio, il costo di un biglietto per il trasporto pubblico (facendo la conversione franco euro) costa indicativamente 3,76 euro, l’affitto di un monolocale in periferia 1122 euro al mese che sale a 1530 in centro. Il prezzo medio di una casa per una famiglia con tre stanze fuori dal centro è di 2264 euro mentre un cappuccino costa la modica cifra di 5,30 euro e un paio di jeans si acquista con 110 euro. Si obietterà che il costo della vita in Svizzera è rapportato al valore più alto degli stipendi ma il segretario del principale partito di sinistra italiano dovrebbe fare i conti con la situazione del proprio paese.

Impossibile perciò non vedere un contraddizione tra gli annunci trionfali della raccolta firme sul salario minimo «per garantire dignità al lavoro» che ha raggiunto le 300.000 adesioni e le gite nella ricca Svizzera della Schlein. La verità è che l’estate militante, ora che la stagione estiva volge al termine ed è tempo di bilanci, si è rivelata un fallimento e, più delle battaglie politiche, l’immagine che rimarrà impressa è il concertino alla Festa dell’Unità di Castiglione del Lago con la Schlein alla chitarra elettrica.

L’incapacità di trovare una linea chiara sull’immigrazione e le contraddizioni delle proteste dei sindaci del Pd per l’arrivo dei migranti nelle loro città dopo anni di politiche a favore dell’accoglienza, oltre al cortocircuito sulla tassa sugli extra profitti delle banche rivendicata come una propria battaglia, sono due esempi della difficoltà della sinistra di fare opposizione. Intanto si avvicinano le europee anche per il Pd che, viste le premesse e l’impegno del suo segretario in terra elvetica, farà il boom di voti in Svizzera ma la domanda sorge spontanea: e in Italia? L’auspicio del centrodestra è assistere anche a un autunno e una primavera militanti per arrivare alle elezioni con la strada spianata.

 

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