Estratto dall’articolo di Sara De Vico per il Secoloditalia

L’Austria è pronta a introdurre un programma per deportare in un Paese terzo i richiedenti asilo. Sul modello della Gran Bretagna, dove lo schema per il trasferimento di 140 milioni di sterline l’anno al Ruanda è atteso per metà dicembre. Vienna chiede anche che un programma simile sia adottato anche dall’Unione europea.

Migranti, l’Austria verso il trasferimento forzato

Il ministro degli Interni austriaco Gerhard Karner ha firmato ieri con la controparte britannica, Suella Braverman, un “accordo sulle migrazioni e la sicurezza”. Un patto – si legge – per rafforzare la cooperazione sulla questione dei migranti. “La Gran Bretagna ha molta esperienza sul fronte di una futura gestione delle richieste di asilo fuori dall’Europa. È stato un tema importante del mio incontro con la ministra degli Interni a Vienna. Perché l’Austria può trarre beneficio da questa esperienza”, ha detto Karner. “Continueremo a fare uno sforzo coerente perché la Commissione europea porti avanti e autorizzi tali procedure fuori dall’Europa”.

Accordo Vienna-Gran Bretagna sul Ruanda

Il Cancelliere Karl Nehammer, in procinto di elezioni, aveva già  anticipato la possibilità di trasferire la gestione delle richieste di asilo in un Paese terzo. Per garantire che i respinti “non saranno più in grado di nascondersi nell’Unione europa. O presentino contemporaneamente richieste di asilo in diversi Paesi europei”.

La gestione dei richiedenti asilo

A differenza dello schema britannico, l’Austria si impegnerebbe ad accogliere i migranti deportati in un Paese terzo, nel caso in cui la loro richiesta di asilo fosse nel frattempo accettata. Coloro a cui la richiesta venisse respinta sarebbero invece costretti a tornare nel loro Paese di origine. L’unica eccezione prevista da Londra per il biglietto di sola andata per il Ruanda per i richiedenti asilo è che questi riescano a dimostrare il rischio di “pericoli gravi e irreversibili”.

Sunak spinge per il via libera della Ue

Il premier britannico Rishi Sunak preme perché siano respinti, anche in Europa, gli accordi internazionali sulla richiesta di asilo. Inclusa la Convenzione sui rifugiati e la Carta europea dei diritti dell’uomo. E l’Austria potrebbe operare in questo senso dall’interno dell’Ue. Nel caso di via libera della Corte suprema britannica al programma Ruanda, liquidando il pericolo che i richiedenti asilo deportati possano dal Ruanda, essere nuovamente deportati al loro Paese di origine, il primo volo con migranti deportati è previsto per febbraio. In caso contrario, Sunak potrebbe cedere alle pressioni di diversi deputati conservatori per far uscire la Gran Bretagna dalla Carta europea sui diritti dell’uomo.

Anche in Danimarca il programma Ruanda

La Danimarca è l’unico altro Paese che ha in precedenza, lo scorso anno, ipotizzato l’introduzione di un programma per il trasferimento forzato dei richiedenti asilo al Ruanda. Ma del programma non si è più parlato dopo il voto dello scorso novembre. In passato, dopo un bilaterale con il premier britannico, Giorgia Meloni aveva contestato il termine deportazione, osservando che se l’immigrazione è illegale “non stai deportando nessuno”. “Quando queste persone arrivano, tu processi le loro richieste”, sottolineava Meloni.

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